Lavoro

ConfcommercioPisa: "Non bastano norme sfavorevoli per rinunciare all'identità"

Pieragnoli all'assessore Gay: "Non limitare le aperture è una scelta politica. Ciascuno si assuma le sue responsabilità"

“L’assessore David Gay riduce solo a un fatto di norme sfavorevoli l'impossibilità di porre limitazioni alle aperture per i locali non riconducibili alla tradizione enogastronomica dei nostri territori”. Un modo troppo semplicistico questo, secondo il direttore di ConfcommercioPisa Federico Pieragnoli che, come il resto dell’associazione, chiede un centro storico di Pisa più legato alla tradizione locale.

“Sono anni – spiega il direttore - che chiediamo un intervento risolutivo, attraverso una ragionata programmazione in materia di disciplina del commercio. Non è questione di norme, ma di pura volontà politica. Non serve a nessuno nascondersi dietro il paravento truccato delle regole, occorre invece assumersi la responsabilità di limitare entro una certa soglia, queste aperture. Noi, per quanto è di nostra competenza, questa responsabilità siamo pronti ad assumercela già da molto tempo. L'amministrazione comunale, da par suo, faccia quello che ritiene più opportuno, visto che essa legifera in tal senso, assumendosi però fino in fondo la responsabilità di quanto deciso. Certo è che se la città diventa sempre meno attrattiva, se il tessuto commerciale si impoverisce ulteriormente, se la fisionomia del centro storico perde di identità e si degrada, se la ristorazione locale è compromessa, allora però dobbiamo essere onesti da spiegarne i motivi”.