Cronaca

Covid, tutti i numeri di Cascina

"In queste settimane ci siamo purtroppo resi conto che l’impatto del coronavirus sulla nostra comunità continuerà a farsi sentire", spiega il sindaco

A Cascina ci sono ancora 196 cittadini contagiati in isolamento a causa del Covid. Una cifra che può essere considerata incoraggiante, considerando a metà novembre si era arrivati a toccare quota 670, con un incremento passato da 80 residenti in isolamento di metà ottobre a quasi 700 in poco più di trenta giorni.

I guariti ad oggi sono 1367, ma è il bilancio delle vittime a pesare: a Cascina ci sono stati 37 morti per Covid, tra questi ben 28 nella seconda ondata. "Il rapporto dei decessi rispetto al numero dei residenti è leggermente migliore rispetto a quello della media nazionale, questo non riduce però il dolore per queste perdite che hanno colpito quasi esclusivamente la generazione dei nonni", spiega il sindaco Michelangelo Betti.

Tra le morti registrate 21 sono di ultraottantenni, 10 di ultrasettantenni e sono invece 6 gli under settanta.

La diffusione della seconda ondata ha raggiunto anche la Rsa Remaggi, che non era stata toccata a marzo-aprile. Il Covid ha portato 13 decessi tra gli ospiti. Attualmente tra i 54 ospiti, 13 sono ancora i positivi al tampone e 27 sono i guariti dal contagio. La situazione è comunque in miglioramento.

"Si sta chiudendo un anno molto difficile. La pandemia di Covid-19 ha cambiato le nostre vite e in queste settimane ci siamo purtroppo resi conto che l’impatto del coronavirus sulla nostra comunità continuerà a farsi sentire. Distanziamento, assembramento, mascherina, lockdown, coprifuoco, zona rossa, drive through, tampone, test sierologico. Il cambiamento lo si nota anche in parole che, un anno fa, non sarebbero state comprese", ha detto ancora Betti.

"Governare e amministrare sono divenute attività ancora più complesse e la nuova giunta col nuovo consiglio stanno lavorando per farlo al meglio. Certo, è bene dare la misura di quello che è stato il Covid per Cascina sino a oggi, a una decina di giorni dalla fine del 2020."

"Si deve essere attenti e rispettosi delle regole di contrasto alla diffusione del virus in tutte le fasce di età, per non danneggiare il settore più fragile della nostra società. La sfida alle norme non è segno di coraggio, ma è sinonimo di un egoismo sfacciato. La discussione sulla libertà è comprensibile, ma le cifre parlano da sole e dicono di essere prudenti."