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Creiamo in 3d, l'associazione che "stampa" oggetti

Da Pisa il via ai corsi per imparare a costruire e utilizzare le stampanti di ultima generazione

"Servono circa 5 lezioni per imparare a montare pezzo per pezzo una stampante 3d". Lo assicurano i fondatori dell’associazione sportiva, culturale e di promozione sociale Creiamo in 3d, nata con lo scopo di promuovere l’utilizzo di una innovativa stampante che, collegata ad un computer e caricata con dei nastri di plastica al posto dell’inchiostro, è in grado di produrre oggetti.

Dopo aver inaugurato la sede in piazza dei Facchini appena una settimana fa, conta già una trentina di iscritti e permette ai suoi soci di frequentare dei corsi per imparare non solo ad utilizzare queste stampanti, ma anche a realizzarle.

“La nostra associazione- commenta il presidente Giovanni Avanzato- è formata da sportivi e appassionati di tecnologia. Mettere insieme le due cose è stato piuttosto naturale. Spesso, per esempio, ci riuniamo per giocare con gli scacchi che produciamo con le nostre stampanti.”

Creiamo in 3d nasce quindi con l’obiettivo di promuovere l’utilizzo di questa tecnologia sia come motore di aggregazione sociale sia come mezzo per rispondere a esigenze personali.

Valerio Criscuoli, uno dei fondatori, definisce l’associazione come un gruppo di artigiani del terzo millennio: “Siamo una sorta di antitesi al mondo accademico, perché vogliamo far capire che chiunque, al di là degli studi di ingegneria o di informatica, può essere in grado di assemblare e usare queste tecnologie di grande importanza sociale. La stampante 3d può essere un buon mezzo per riciclare materiali e creare nuovi oggetti partendo ad esempio da bottiglie di plastica usate, senza considerare che queste macchine possono essere facilmente usate anche dalle persone con difficoltà motorie”.