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Cittadella della logistica, Legambiente contraria

Insieme a Orizzonte Comune, l'associazione ambientalista chiede di sospendere il procedimento di Valutazione Ambientale per approfondire i dettagli

L'area di Lavoria dove si insedierà la Cittadella della logistica

"Un gigantesco ecomostro". Non usa giri di parole Legambiente Valdera, che con una presa di posizione forte si scaglia contro il progetto della Cittadella della logistica che dovrebbe sorgere a Lavoria a seguito della firma del protocollo di intesa per la realizzazione del complesso di cui si servirà l'azienda Baker Hughes per raccogliere i materiali in arrivo dai propri stabilimenti italiani ed esteri.

Uno sviluppo che Legambiente ha voluto rappresentare elencando alcuni numeri del progetto. "Un cubo che occuperà la superficie di 13 campi di calcio e più alto di un normale campanile - hanno scritto - per un'area d'intervento di oltre 37 ettari che verrà in gran parte cementificata, quasi quanto tutto l’abitato di Cenaia. Per la Cittadella della logistica le procedure di approvazione stanno andando avanti velocemente, senza che il Consiglio comunale si sia mai espresso sull'argomento, neanche per dettare qualche timido indirizzo".

A fianco di Legambiente, infatti, c'è anche l'Associazione Orizzonte Comune, che nella sua veste politica ha partecipato alle recenti elezioni, finendo però in minoranza.

"Il progetto, sottoposto a Valutazione Ambientale Strategica, dimentica di considerare, oltre all'enorme consumo di suolo, gli effetti sul traffico, la mancanza in tutta l’area di depuratori e di un'adeguata rete fognaria, la vicinanza di vari ettari di terreni contaminanti da anni di spandimento indiscriminato dei liquami prodotti dal vicino allevamento intensivo di suini ancora in dismissione e mai bonificati, oltre alla discarica di Gello - hanno continuato - non sono stati valutati, poi, i possibili effetti inquinanti dovuti al dilavamento dei circa 10 ettari di piazzali di stoccaggio".

"Le lavorazioni previste nella struttura così come riportate nelle varie documentazioni presenti sono descritte in maniera molto generica, vaga e incompleta - hanno proseguito da Legambiente e Orizzonte Comune - il rapporto ambientale è stato inoltre riconosciuto come carente per molti aspetti relativi a aria, energia, acqua, rifiuti, né sono al momento note garanzie sull’eventuale fine-vita di questa mastodontica struttura: in caso di dismissione, che fine faranno i 20 ettari cementificati? E tutto il resto di apparati, come verrà recuperato e da chi?".

Per questo, Legambiente e Orizzonte Comune hanno chiesto all'amministrazione comunale di sospendere il procedimento per la Vas fino a che non saranno resi noti maggiori dettagli. "Per un intervento di tale portata pensiamo che le istituzioni e la comunità locale debbano necessariamente approfondire gli aspetti più impattanti del progetto ed eventualmente proporre i necessari adeguamenti - hanno concluso - non è possibile che un progetto come questo vada avanti con delibere di Giunta comunale votate da poche persone".