Lavoro

Crisi, 2013 in perdita per tutti i comparti tranne il manifatturiero

Crollano costruzioni e metalmeccanica. "Gli incentivi alle ristrutturazioni non hanno aiutato chi i soldi non li ha. E neppure un lavoro"

“Gli incentivi del governo hanno aiutato, ma nella misura in cui hanno chiuso 90 aziende invece che 100. Le aziende che fanno quadrare i conti, ora, sono solo quelle che hanno licenziato, quelle che avevano pochi addetti e che ora sono imprese individuali, quelle che costruivano e ora fanno piccole ristrutturazioni. D'altra parte chi ha perso il lavoro o vive di sussidi fa lavori solo necessari”. Sembrano non lasciare scampo questa crisi e questa burocrazie al comparto costruzioni della provincia di Pisa.

Chiudono con un segno -, secondo i dati raccolti tra le aziende iscritte a Cna ma sulla base di bilanci reali (non di previsione o campioni casuali), tutti i comparti a eccezione del manifatturiero. Evidenti sono soprattutto i risultati delle Costruzioni, macro-settore principale da molti anni nell’economia pisana, che non accenna a dare segni positivi ma che, al contrario, evidenzia una dinamica di medio-lungo periodo marcatamente discendente.

Il primo semestre 2013 costituisce per l’artigianato pisano un periodo difficile soprattutto nei settori più importanti e trainanti a livello locale: costruzioni e metalmeccanica. La dinamica negativa di questi due settori, pur comprensiva in un periodo di difficoltà, pone un interrogativo importante rispetto allo stato di salute dell’artigianato locale.

Il confronto con gli indici generali a livello regionale, in particolare i ricavi e le retribuzioni, evidenzia ancor di più forti criticità. La dinamica negativa delle retribuzioni, testimonia poi le difficoltà occupazionali e produttive che in questo momento affliggono l’artigianato locale. Vi sono alcuni settori importanti che chiudono tuttavia in crescita il primo semestre 2013 nello specifico la pelle, i trasporti, il legno.
Entrando nel dettaglio delle cifre dell’artigianato pisano, 267,7 milioni di euro è il fatturato del primo semestre 2013 che risulta inferiore di oltre 11 punti percentuali rispetto a quanto realizzato nel primo semestre 2012. Una diminuzione percentualmente più marcata rispetto al risultato regionale (-1%).

Parallelamente a questo, si riducono anche le retribuzioni (-19,2%) mentre chiudono con un segno + i consumi (+0,5%). Emerge dunque una difficoltà relativa alla tenuta dei livelli occupazionali e produttivi: il risultato in ambito locale è opposto rispetto all’andamento regionale (+7,7%) mentre si attestano su percentuali simili i consumi (+0,4%).

A livello macro settoriale si osserva una dinamica negativa per quanto riguarda le Costruzioni che registrano un -22% con risultati opposti rispetto all’andamento regionale che si attesta su un +2,3%. Cresce di poco il Manifatturiero (+1,1%), contrariamente al risultato regionale (-2,1%), soprattutto grazie al contributo di legno, pelle e alimentare.