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Maltempo, la vendemmia slitta a settembre

La Cia rassicura: "Meno vino ma più buono". Già selezionati 800 stagionali, il 40% della produzione sarà Doc

C'è bisogno di altro sole, l'acqua è stata fin troppa. La vendemmia che solitamente nell'area pisana partiva a fine agosto è stata posticipata a settembre. Questa la decisione unanime dell'Unione Agricoltori della Provincia di Pisa in seguito alla forti piogge cadute nelle ultime settimane che hanno messo a rischio la produzione del vino. Ma le aziende vinicole della zona (Valdera, Valdarno e Valdicecina) sono già pronte a partire. Sono circa 900 persone le persone selezionate per la vendemmia, attraverso i centri per l'impiego o con il passaggio dai centri Informagiovani. 

Un dato in linea - lievissimo il calo - con gli anni precedenti. Ci sarà anche meno vino, ma più buono. Queste, in sintesi, le previsioni a circa due settimane dal distacco del primo grappolo di uva. 

Intorno al vitivinicolo si muove anche in Valdera, Valdarno e Valdicecina una filiera economica importante: per ogni grappolo di uva raccolta si attivano ben 18 settori di lavoro dall'industria di trasformazione al commercio, dal vetro per bicchieri e bottiglie alla lavorazione del sughero per tappi, continuando con trasporti, accessori, enoturismo. 

Torniamo al lavoro. Con la crisi - rileva Cia Pisa - è aumentata la presenza di italiani, soprattutto giovani e donne rispetto agli extracomunitari. "Una percentuale in crescita a far raccolta tra i filari - spiega il direttore di Cia Pisa Stefano Berti - è quella delle donne, anche giovani, studentesse che trovano una buona opportunità di guadagno: le donne sono diventate il 40% dei vendemmiatori". In calo, invece, gli extracomunitari che scendono qualche punto sotto il 20%: una fetta pesantemente colpita dalla crisi del mercato del lavoro visto che gli italiani, di ogni età, sono in fila ai centri per l'impiego.

"E' vero, le previsioni parlano di un calo di produzione - rileva Confagricoltura Pisa, diretta da Massimo Terreni - Ma la qualità si profila ottima, anche se il maltempo ha fatto temere. Si comincia a settembre". 

Un comparto in salute, quello del vitivinicolo, che muove 15 milioni d'affari con l'export in crescita del +14,5%. L’ultimo censimento Istat parla, per la zona, di circa 3.100 ettari, di cui solo il 40 per cento destinato alla produzione di uva da vino Doc-Docg.