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Cura tumori epatici, Pisa fa scuola nel mondo

Una tecnica chirurgica innovativa applicata a Pisa per la cura dei tumori epatici è stata premiata ad un congresso internazionale

Il dottor Alessandro Lunardi

Si chiama P.I.S.A. e l’acronimo (Percutaneous Intrahepatic Split by Ablation) casualmente coincide anche con il nome della città in cui la tecnica è stata messa a punto.

E’ una procedura di Radiologia interventistica complessa ma mininvasiva concepita per indurre l’ipertrofia epatica nei pazienti affetti da grossi tumori epatici primitivi o da multiple metastasi epatiche. La tecnica è talmente innovativa che, al recente congresso CIRSE (Cardiovascular and Interventional Radiological Society of Europe) di Copenhagen, il meeting europeo più importante di Radiologia interventistica con più di 6500 partecipanti da tutto il mondo, è stata premiata con un “Certificate of Merit” (l’unico poster su lavoro sperimentale del convegno a ottenere tale riconoscimento).

La nuova procedura è stata realizzata per la prima volta dal dottor Alessandro Lunardi (nella foto), dell’Unità operativa di Radiologia interventistica (diretta dal dottor Roberto Cioni), che l’ha ideata nel 2015 insieme al professor Ugo Boggi, direttore dell’Unità operativa di Chirurgia generale e trapianti dell’Aoup.

La novità, rispetto alle procedure chirurgiche più innovative e in uso da almeno 10 anni, consiste nell’indurre una ipertrofia del fegato che consenta anche asportazioni maggiori della parte malata di organo, laddove necessario, poiché crea le condizioni per lo sviluppo dell’ipertrofia del fegato sano, associando due procedure percutanee mini invasive. Questa tecnica ottiene valori di ipertrofia sovrapponibili alla procedura chirurgica (denominata ALPPS), ma con ridotto rischio di mortalità e minor rischio di complicanze.