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Dal sequestro alla beneficenza, l'idea di Capuzzi

L'assessore propone vendita e donazione della merce sequestrata: "Basterebbe verificarne la non tossicità e rimuovere etichette e loghi contraffatti"

Non tutta la merce sequestrata ai venditori abusivi è contraffatta. Da qui, la proposta dell'assessore al sociale Sandra Capuzzi: "Perché non rimetterla in commercio per destinare i proventi in beneficenza?"

La merce sequestrata o rinvenuta (cioè quando viene abbandonata) viene attualmente depositata in dei magazzini e poi distrutta. Ma per l'assessore, molti di quegli articoli possono essere recuperati: "Anzitutto -spiega Capuzzi- è bene sottolineare che non tutti gli articoli sequestrati o rinvenuti dalle forze dell'ordine sono contraffatti. Molti di questi articoli sono semplicemente venduti abusivamente, quindi senza il rilascio dello scontrino fiscale e senza i dovuti permessi, ma non riportano alcun marchio né sono dannosi per la salute".

Secondo l'assessore anche molta della merce contraffatta potrebbe essere rivenduta: "Basterebbe rimuovere quelle parti che riportano loghi e firme delle case di moda". Su tutti gli articoli poi, verrebbe effettuato un test di tossicità da parte dell'Asl. "In questo modo -prosegue l'assessore- moltissimi di quegli articoli potrebbero essere donati alle onlus o rimessi in commercio legalmente, mediante dei mercatini, a prezzi ribassati, i cui proventi potrebbero essere utilizzati per aiutare persone in difficoltà, al pari di quanto già avviene con i prodotti alimentari sequestrati alle attività commerciali che non rispettano le regole".

Nel caso degli articoli rinvenuti, per capirsi quelli che i venditori abusivi spesso abbandonano per strada prima di darsi alla fuga alla vista delle forze dell'ordine, la normativa vuole che possano essere reclamati entro un certo periodo di tempo, "ma nessuno va a reclamare della merce venduta illegalmente andando incontro a sanzione certa- esordisce Capuzzi-. Si tratta quindi di tempi che potrebbero essere accorciati"