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Daspo urbano, in tre mesi 29 persone allontanate

Bilancio considerato positivo dall'amministrazione, che vede nello strumento anche un valido effetto deterrente per situazioni di degrado

A tre mesi dall’entrata in vigore del regolamento che individua le aree nelle quali è possibile applicare il Daspo urbano, il Comune ha tracciato un primo bilancio. In totale sono stati 29 i provvedimenti di allontanamento di 48 ore, che in due casi per le recidive la Questura ha trasformato in daspo di 6 mesi

Nel dettaglio, 11 sono stati eseguiti nell’asse turistico-commerciale di Corso Italia e Borgo Stretto, 9 nell’area del Duomo, 5 nei parcheggi e 4 nella zona stazione "dove vige anche l’ordinanza anti alcol" ed è stato anche "importante - hanno sottolineato dall'amministrazione - l’effetto deterrente". 

La maggior parte dei Daspo (18) è stato attivato per bivacco sulla strada o nei loggiati con impedimento al transito pubblico; 6 i daspo per ubriachezza molesta, 2 per commercio abusivo, 2 per inottemperanza all’ordine di allontanamento (recidiva) e 1 per atti contrari alla decenza (orinare sulla pubblica piazza). In 15 casi si tratta di cittadini stranieri europei (comunitari), in 12 casi di extracomunitari e 2 sono italiani; in 24 casi la violazione è stata accertata dalla polizia municipale, in 5 dalle altre forze dell’ordine. L’applicazione del nuovo sistema sanzionatorio previsto dalla legge Minniti è stata accompagnata da una capillare azione di informazione da parte della municipale, anche con l’affissione di appositi avvisi nell’area della stazione centrale. Nell’applicazione dei Daspo si tiene conto dei casi sociali, che invece vengono indirizzati dagli agenti ai servizi in campo sul territorio, a seconda della situazione, dal progetto Homeless al Sert.

"Abbiamo sperimentato, fra le prime città a farlo - ha commentato il sindaco, Marco Filippeschi -, una misura di contenimento dei comportamenti inaccettabili, che determinano degrado urbano in luoghi dove si manifestano criticità. Ci sono risultati positivi e si dimostra un’applicazione rigorosa e rispettosa dei diritti delle persone. Così, però, anche la città dice chiaro che si vuole far rispettare". 

Adesso, però, l'emergenza è fermare i furti ai danni degli esercizi commerciali. "Siamo impegnati a fare la massima pressione sulle forze dell’ordine - ha detto in proposito ancora Filippeschi - perché sia stroncato lo stillicidio dei furti negli esercizi commerciali. Ho chiesto al Questore la disponibilità ad intervenire ad incontri organizzati dai Consigli Territoriali di Partecipazione, nei quartieri colpiti dal fenomeno, per mettere in atto quanto deciso dal Comitato per l’Ordine Pubblico e la Sicurezza. Ho sollecitato il Ministero dell’Interno a monitorare questa emergenza. La città si aspetta la reazione più forte, ben vengano le iniziative annunciate dai parlamentari, interpretano il mio sforzo e il sentimento dei pisani".

Il Daspo urbano, lo ricordiamo, serve a colpire condotte illecite che hanno un effetto negativo sulla percezione della sicurezza e comportano degrado urbano. Come impedire l’accessibilità e la fruizione alle altre persone degli spazi e degli arredi pubblici sdraiandosi, sedendosi od occupando luoghi dove non è consentito, trovarsi in stato di ubriachezza, fare il parcheggiatore abusivo, esercitare il commercio abusivo, compiere atti indecenti. Al responsabile, oltre alla sanzione prevista di almeno 100 euro, viene vietato di tornare nella stessa area per 48 ore; se trasgredisce il divieto è prevista una ulteriore – più pesante – sanzione (200 euro) oltre all’eventuale divieto di accesso alla medesima area per 6 mesi o più.

Limitate, per legge, le aree interessate dal provvedimento: zona stazione (fenomeni di bivacco, spaccio, comportamenti indecenti), area di piazza dei Miracoli (interessata da fenomeni di commercio abusivo e furti ai turisti), piazza Santa Caterina, Carrara e Sant’Antonio (presenza di parcheggiatori abusivi) e asse centrale da Corso Italia a Borgo Largo.