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Divieti per Canapisa, Confcommercio protesta

In occasione della manifestazione antiproibizionista di domani, il prefetto vieta la vendita di alcol per asporto e di bevande in vetro o lattina

Canapisa, la manifestazione promossa dal Comitato per l'osservatorio antiproibizionista per la legalizzazione delle droghe leggere, compie 18 anni. Per domani, sabato 19 maggio, è previsto l'arrivo a Pisa di circa 6mila persone da tutta Italia, per lo più giovani.

Dato le situazioni di degrado verificatesi in edizioni passate, il prefetto ha emanato un'ordinanza con la quale si vieta la vendita da asporto di bevande alcoliche e superalcoliche e di bibite in vetro o lattina durante la manifestazione, nelle vie attorno a piazza Sant'Antonio, luogo di raduno alle 16, e lungo le strade interessate dal corteo. L'ordinanza, però, è stata duramente criticata da Confcommercio.

Nello specifico, l'ordine prefettizio ricalca in buona parte quello del 2017, in quanto il Comitato per l'ordine della sicurezza ha ritenuto il servizio di ordine pubblico predisposto ed effettuato lo scorso anno "adeguato alle esigenze di sicurezza della manifestazione”.

Dalle ore 14 sino alla partenza del corteo, prevista per le 16, il divieto riguarda via Silvio Pellico, piazza Sant'Antonio, via Riccardo Zandonai, piazza della Stazione, via Gramsci, via Mascagni, via Colombo e piazza Vittorio Emanuele.

Dopo le 16 il divieto seguirà il percorso del corteo, limitatamente al tempo necessario al suo passaggio. Vale a dire ancora piazza Sant’Antonio, via Silvio Pellico, via Cesare Battisti, viale Bonaini, piazza Guerrazzi, via San Gallo, lungarno Fibonacci, ponte della Fortezza, lungarno Bruno Buozzi, via del Borghetto, via Luschi, via Gioberti, via Garibaldi, con termine nel parco di via Canevari.

Tale divieto, si legge nell'ordinanza, è "finalizzato ad assicurare il sereno svolgimento della manifestazione, costituisce una misura di carattere urgente per prevenire il pericolo di imprevedibili comportamenti idonei a turbare il regolare svolgimento della manifestazione, l’ordine e la sicurezza pubblica, e le possibili conseguenze dannose per l’incolumità delle persone e l’integrità dei beni pubblici e privati".

Netta la presa di posizione di Confcommercio Pisa. “E' il mondo alla rovescia - ha commentato il direttore, Federico Pieragnoli -. Secondo questa ordinanza, peraltro non concertata con le categorie, l'ordine, la sicurezza e l'incolumità delle persone sarebbe garantita non vietando o controllando drasticamente una manifestazione che fa dell'antiproibizionismo e dell'illegalità la propria ragione d'essere e bandiera, ma vietando a bar e locali del centro la vendita, non solo di alcolici e superalcolici, ma persino di lattine di aranciata e coca cola!".

Per Pieragnoli domani "si assisterà ad uno spettacolo grottesco: da un lato, i manifestanti potranno a buon titolo abbandonarsi ai soliti bagordi a base di fumo e alcool, così come è accaduto sempre negli anni precedenti, mentre dall'altro, i pubblici esercizi regolari rischieranno multe salate persino in caso di vendita di una semplice e innocua lattina di aranciata”.

Da Confcommercio si chiede che il prefetto ritiri l'ordinanza perché, osserva Pieragnoli, “la legalità diventa così una clava per colpire chi quotidinamente lavora e rispetta le regole, mentre gli abusivi potranno continuare a sguazzare nei loro affari illegali".