Cronaca

"Due bagni per 6mila persone, stop a Canapisa"

La manifestazione ha creato disagi ai cittadini che già da ora raccolgono le firme per non far passare il corteo vicino alle case

Sabato 7 giugno partirà dal quartiere Don Bosco la raccolta firme contro Canapisa. Noi adesso Pisa, a partire dalle 11, sarà nella piazzetta tra via Vettori e via Parini ad attendere chi la pensa come loro sul corteo antiproibizionista e chiedere che la manifestazione non si svolga più in prossimità delle abitazioni.

"Il coordinamento di Noi adesso Pisa ha deciso di avviare una raccolta firme da sottoporre all’attenzione del Prefetto e del Sindaco di Pisa per chiedere che la manifestazione Canapisa non si svolga più in prossimità delle abitazioni. Pur nel totale e più completo rispetto del diritto a manifestare per tutti e senza voler in questa sede entrare nel merito del dibattito sulla liberalizzazione delle droghe più o meno leggere, riteniamo che non si possa non prendere atto delle complicazioni e dei disagi che la manifestazione Canapisa ha provocato agli abitanti coinvolti dal passaggio del corteo. Ancora peggio è toccato alla zona di Don Bosco interessata dall’arrivo del corteo, dove i partecipanti si sono fermati per alcune ore. Ebbene in tale area sembra ci fossero a disposizione per qualche migliaio di persone (6mila fonte questura) solo due bagni chimici. È chiaro che le strutture previste non sono riuscite ad assolvere ai bisogni fisiologici dei partecipanti alla manifestazione con la conseguenza che gli stessi hanno orinato e defecato nei giardini pubblici e nelle aiuole della zona, ma anche in cortili e giardini privati, nelle corti, sui marciapiedi ed anche in mezzo alle strade. Da più parti sono, infatti, arrivate segnalazioni di cittadini che provavano a respingere decine di persone in preda a impellenti bisogni.

L’indecenza, la maleducazione, l’inciviltà, le oscenità di cui sono stati vittime i cittadini di Pisa durante lo svolgimento di Canapisa non sono ammissibili, né si deve rischiare che si ripetano ancora una volta il prossimo anno, al di là, lo ripetiamo di quale sia il convincimento in riguardo al merito della questione. Noi riteniamo, infatti, che il diritto di ognuno di noi finisce dove comincia il diritto dell’altro. Per questo già da ora, chiediamo alle istituzioni preposte che il prossimo anno la manifestazione non venga autorizzata nella prossimità delle abitazioni, in particolar modo per quanto riguarda la zona di sosta".