Cronaca

E' morto il fondatore della "Scuola Pisana"

La morte Mario Mirri, docente di storia dell'ateneo pisano, è stata annunciata dall'Associazione nazionale partigiani

L'associazione nazionale partigiani italiani ha voluto ricordare così Mario Mirri, scomparso oggi all'età di 93 anni:

"Era nato a Cortona nel 1925, in una famiglia di sinceri democratici. Nel 1939 si era trasferito a Vicenza per motivi legati al lavoro del padre. Negli anni del liceo frequentò gli ambienti dell'antifascismo azionista e liberalsocialista.

Alla caduta del fascismo aveva diciott'anni. Dal settembre '43, su incarico del Partito d'Azione, tenne collegamenti politici e militari nella provincia di Vicenza. Nell'estate del '44 passò alla lotta armata. Alla fine del marzo '45 fu catturato dalla "Banda Carità". Selvaggiamente picchiato e torturato, si salvò perché arrivò la Liberazione.
Nel '48, conseguita la laurea in Filosofia a Padova, venne a Pisa con una borsa di perfezionamento alla Scuola Normale. Professore Ordinario per circa trent'anni nella nostra Università, è stato il fondatore della cosiddetta "Scuola pisana", una generazione di studiosi che, sotto la sua guida, hanno rinnovato l'ambito e la metodologia degli studi storici, affrontando tematiche fino ad allora inesplorate.

In questo momento di dolore, l'ANPI di Pisa è vicina alla famiglia, agli amici, ai discepoli, ai compagni che hanno condiviso con lui idee e battaglie. Indica a tutti, in particolare ai giovani, la figura di Mario Mirri quale esempio luminoso di passione civile e coerenza morale".

Un ricordo è arrivato anche dal sindaco di Pisa Marco Filippeschi:"Pisa piange la scomparsa di Mario Mirri, insigne studioso, con relazioni e riconoscimenti internazionali di primissimo piano, fondatore del rilancio degli studi di storia moderna della nostra Università e protagonista dell'istituzione del Corso di Studi di Storia, nato fra i primissimi del nostro paese. Il professor Mirri è stato protagonista nella Resistenza, da partigiano, e ha profuso il suo impegno politico progressista nella nostra città, dove ha svolto la più grande parte della sua attività dopo essersi perfezionato alla Scuola Normale Superiore. E' stato partecipe del dibattito culturale e delle trasformazioni della realtà economica e sociale della nostra città e della Toscana. Ha formato tanti studenti e ha coltivato una scuola di storici, diventando per lungo tempo il riferimento stimato, riconosciuto e ascoltato di tanti suoi colleghi. Ci ha insegnato l'impegno civile, la passione senza confini e il rigore negli studi e nella cultura. Ci lascia uno splendido esempio e un patrimonio di ricerche imponente. La città è vicina ai suoi familiari e ai suoi colleghi e vorrà partecipare alle iniziative necessarie per far valere la sua memoria, per riproporla ai più giovani".