Cronaca

Febbre tra i migranti a San Rossore, annullate le gite

La rabbia del direttore del Parco che smentisce l'epidemia di ebola e se la prende con gli insegnanti: "Dovevano informarsi, gesto diseducativo"

"Qualche linea di febbre e condizioni fisiche comprensibilmente debilitate dal viaggio dei migranti si sono trasformate in un allarme diffuso, generalizzato e assolutamente ingiustificato sulla presenza e sul rischio di diffusione di una presunta epidemia di ebola sul territorio italiano". 
È un arrabbiato direttore del parco di San Rossore, Migliarino e Massaciuccoli Andrea Gennai a smentire la notizia che l'ebola si stia diffondendo intorno alla tenuta. Ma la rabbia per la bugia aumenta quando racconta che alcune scolaresche hanno annullato le programmate visite al Parco, con un danno anche per le imprese che lavorano nella Tenuta di San Rossore e l’economia che ruota attorno a esse.
Tutto per essersi resi disponibili ad accogliere i migranti assegnati alla provincia di Pisa dal ministero. 
"Già dopo due o tre settimane dall’arrivo dei migranti – spiega Gennai – hanno iniziato a circolare notizie infondate non solo sulle loro condizioni di salute, ma anche sulle modalità del trattamento a loro riservato: i profughi sono infatti stati ospitati, a partire dallo scorso 22 marzo, per ordine della Prefettura di Pisa in una struttura a Piaggerta gestita dalla cooperativa Paim per conto della Società della salute dell’area pisana, senza tuttavia porre alcuna restrizione alla loro libertà di accedere o uscire dall’area".
Da qui il problema: "Sono circolate illazioni sul fatto che i profughi ospitati a Piaggerta fossero in quarantena perché potenzialmente portatori del virus ebola. Un’affermazione, questa, che seppure priva di riscontri o argomenti razionali, ha finito per far emergere il peggio del web e dei social network, portando alla cancellazione, da parte di scuole di tutto il territorio regionale, di almeno una decina di visite già programmate nella ex tenuta presidenziale, senza considerare le prenotazioni non ancora effettuate, come segnalano gli operatori del Centro visite San Rossore, di San Rossore in carrozza e delle visite a cavallo Equitiamo. Altre gite scolastiche sono state confermate solo dopo che i gestori di tali servizi hanno insistito con dirigenti scolastici e insegnanti sulla totale assenza di qualsiasi rischio per la salute dei bambini e dei loro accompagnatori".

Creando un danno d'immagine ed economico al Parco, ma anche, come precisa Gennai, "un gravissimo attacco al vivere civile, secondo lo schema della caccia all’untore che speravo fosse un ricordo del lontanissimo passato. Gli insegnanti hanno l’obbligo di chiedere informazioni, di verificare le fonti, di affidarsi agli organi dello Stato prima di prendere decisioni, verificando, ad esempio, che le istituzioni sanitarie hanno seccamente smentito ogni voce non appena è stata diffusa la 'bufala'. Annullare una gita perché qualcuno grida all’untore è il peggior atto diseducativo che possano fare ai loro alunni".

E se le prenotazioni se ne vanno, i ragazzi restano. "Non muoverò un dito - confida Gennai - e neppure una falange per mandar via prima del tempo questi ragazzi, che in occasione del primo maggio hanno dato un grandissimo aiuto a pulire la Tenuta dai rifiuti lasciati dai 'civili e sani' turisti".