"Educare alle Differenze", la rete italiana di associazioni che lavora con scuole e famiglie, persone adulte, bambine e adolescenti per prevenire ogni forma di violenza di genere e omolesbobitransfobia, ha diffidato il Comune per la presenza in città di manifesti affissi da Pro Vita.
Il team legale della rete ha recapitato infatti all'amministrazione una richiesta di annullamento in autotutela dell’eventuale autorizzazione e chiesto la rimozione urgente dei manifesti antiabortisti.
"Questa campagna viola diverse norme vigenti, in quanto lede la dignità e colpevolizza le donne che, per scelta o necessità, hanno deciso di interrompere volontariamente una gravidanza - hanno specificato dall'associazione - una campagna demagogica, antiscientifica e fuorviante fin dalla scelta dell’immagine nel manifesto in questione: difatti nonostante l’interruzione volontaria di gravidanza possa effettuarsi nei casi ordinari solo entro i 90 giorni dalla procreazione, esso mostra un feto molto sviluppato, tipico delle fasi successive della gestazione. Una subdola scelta che ha il chiaro scopo di confondere e colpire chi abbia già effettuato o chi abbia intenzione di effettuare un’interruzione volontaria di gravidanza".
"Una comunicazione lesiva e in contrasto con la disciplina dell'Unione Europea che raccomanda gli Stati membri di garantire l’accesso alla salute sessuale e riproduttiva e ai relativi diritti globali, compresi la pianificazione familiare, i metodi contraccettivi e l’aborto sicuro - hanno aggiunto - nonché il rispetto dell’autonomia e della capacità di ogni persona di prendere decisioni libere e informate sul proprio corpo e sulla propria vita. Purtroppo questa campagna non è isolata, ma si inserisce in un attacco costante da parte dei Pro Vita contro le donne e la loro autodeterminazione".