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Festa della Toscana, "A Pisa cambiò la storia"

Consiglio comunale in seduta straordinaria alla Leopolda. Conti: "Nostro dovere continuare sulla scia tracciata dagli esempi illuminati del passato"

"Pisa può a buon titolo non solo farsi trovare all’altezza delle battaglie sociali e civili che ogni anno ricordiamo, ma continuare a fare da apripista ed esempio per le altre realtà toscane, nazionali e internazionali. La nostra storia gloriosa è lì a ricordarcelo. Noi abbiamo il dovere non solo di celebrarla ma di continuare sulla scia tracciata dagli esempi illuminati del passato, cedendo il testimone dell’esempio alle giovani generazioni".

Lo ha detto il sindaco di Pisa, Michele Conti, aprendo questa mattina al Consiglio comunale straordinario riunito alla Stazione Leopolda e dedicato alla Festa della Toscana, che ogni anno celebra l'abolizione della pena di morte nel Granducato di Toscana, primo Stato al mondo ad intraprendere questa strada, 236 anni fa.

Proprio a Pisa, a Palazzo Reale, il granduca Pietro Leopoldo di Lorena firmò nel 1786 quell’atto che "cambiò la storia", come ha sottolineato questa mattina il primo cittadino.

"Dobbiamo essere orgogliosi di questa storia -  ha detto il sindaco Conti - ma anche responsabili di perpetrare questi insegnamenti verso il futuro, a vantaggio delle giovani generazioni, con impegno rinnovato".

Il tema scelto per quest'anno è quello della diffusione, conoscenza e applicazione dell’art. 21 della Costituzione, dedicato alla tutela del diritto di “manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”. 

"Sempre la Toscana - ha sottolineato Conti- fu una delle prime, tra gli stati preunitari, a promulgare una legge che concedeva una prima forma di libertà di stampa, sebbene con molti limiti. La legge risale al 1847 e permise subito il fiorire di molti giornali nella nostra regione, anche nella nostra città".

Tra gli ospiti della mattinata il presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo, la professoressa Pia Astone dell'Università La Sapienza di Roma e associata all'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, la ricercatrice di Ego Julia Casanueva, i professori Marco Manfredi e Fabrizio Franceschini, gli studenti delle scuole secondarie e il coro e l'orchestra sinfonica del liceo musicale Carducci.