Politica

Continental, mozione in Regione

Mozione presentata in Consiglio Regionale sulle ripercussioni delle scelte produttive della Continental sugli stabilimenti pisani

"La Continental è la quarta azienda mondiale nel settore della componentistica auto e ha due sedi in Provincia di Pisa, a Fauglia e a San Piero a Grado, specializzate nella produzione di iniettori per motori a benzina. In queste sedi lavorano circa 940 dipendenti, pertanto rappresentano una realtà occupazionale decisamente rilevante per il nostro territorio", spiega la consigliera regionale Alessandra Nardini.

"Proprio per questo, nel 2013, la Regione, l'Università di Pisa e la stessa azienda firmarono un protocollo di intesa per lo sviluppo e il consolidamento della presenza di Continental, la quale ha avuto accesso a finanziamenti regionali per attività di ricerca che hanno contribuito a renderla la realtà all'avanguardia che è oggi. 

L'azienda ha deciso di reagire al rallentamento di mercato del comparto automobilistico tradizionale con piani che comportano tagli al personale in Italia e in altri Paesi. Ciò riguarderà anche i due stabilimenti nella nostra Provincia, poiché l'azienda prevede di dismettere la produzione di motori a iniezione tra il 2023 e il 2028, con una conseguente contrazione del personale di circa 500 unità a cui si aggiungono circa 250 interinali.È una prospettiva molto preoccupante per l'economia del nostro territorio e, per questo, ho presentato - insieme ai colleghi pisani Pieroni e Mazzeo, al livornese Gazzetti e al Presidente della Commissione Sviluppo Economico Anselmi - una mozione che impegna la Giunta Regionale ad attivarsi presso il Ministero dello Sviluppo Economico per inserire il caso-Continental nel costituendo tavolo sulla crisi del settore auto; a convocare un incontro con i rappresentanti dell'azienda, i sindacati e le istituzioni locali per chiarire le prospettive con l'obiettivo di tutelare i livelli occupazionali; a valutare l'istituzione di un presidio regionale nei territori interessati, così da seguire da vicino l'evolversi della situazione insieme ai sindacati e così da offrire un supporto pubblico a un'auspicabile transizione dei siti pisani verso nuove produzioni come quella della componentistica per motori elettrici.

Infine chiediamo di tutelare i circa 500 dipendenti per cui è previsto l'esubero e i circa 250 interinali, sollecitando anche il Governo e il Parlamento a intervenire eventualmente in loro favore a partire da quanto previsto nel recente Decreto Dignità".