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"Fusione Firenze-costa, Pisa resta al palo"

Sul progetto di unire le associazioni degli industriali di Livorno, Massa Carrara e Firenze arrivano le prime polemiche: "Pisa rimane esclusa"

La sede dell'Unione industriale pisana

Sulla possibile fusione tra la Confindustria della costa e quella di Firenze, Gianni Conzadori, a nome tra le altre del Comitato piccoli azionisti di Toscana Aeroporti e dell'associazione Amici di Pisa, chiede chiarimenti all'ex presidente dell'Unione industriale Pacini e all'attuale numero uno Madonna.

"A fine anno avevamo condiviso la soddisfazione dell’Unione industriale pisana per i dati dell'export della Provincia, superiori a quelli regionali e nazionali, nonostante l'handicap infrastrutturale della costa e chiedevamo al presidente di Confindustria Toscana, Maurizio Bigazzi, di condividere e sostenere i progetti per colmare tale gap - ha detto -ritenevamo la richiesta conforme al suo programma per il rilancio economico toscano, mentre oggi leggiamo che i presidenti Neri, di Livorno e Massa Carrara, Bigazzi intendono fondere le rispettive due associazioni".

"Pisa, posizionata lungo l'asse tra Firenze e la costa, rimarrebbe esclusa dalla fusione, che punta a potenziare anche le infrastrutture di collegamento - ha proseguito - a tal proposito, la bozza del nuovo Piano nazionale degli aeroporti promuove gli scali che, entro il 2030, raggiungeranno significativi traguardi nel loro sviluppo sostenibile e garantiranno elevati livelli di accessibilità intermodale: ci risulta che il Galilei, prossimo a Livorno, necessiti di tali investimenti".

"Alla luce di queste riflessioni, chiediamo all'ex presidente Alma Patrizia Pacini e al suo successore Andrea Madonna, se erano informati di questa iniziativa - ha concluso - che a nostro avviso penalizzerà Pisa nell'equa distribuzione territoriale del reddito in Toscana".