È tempo di bilanci per l’edizione 2025 del Giugno Pisano. A tracciarlo è stato l’assessore Filippo Bedini, che ha parlato stamani in conferenza stampa, insieme al dirigente Giuseppe Bacciardi. “La soddisfazione più grande dell’edizione 2025 del Giugno Pisano – ha detto – è quella di esserci confermati e anzi essere migliorati rispetto a una già eccellente edizione 2024”.
“La linea ormai è tracciata – ha aggiunto –. L’obiettivo che ci siamo posti otto anni fa, all’inizio del mandato, è stato raggiunto: trasformare culturalmente i momenti legati alle tradizioni storiche della città. Abbiamo restituito essenzialità e valore a eventi che non potevano essere ridotti a serate da notte bianca, svuotate del loro senso originario”.
Bedini ha insistito sulla necessità di recuperare il significato autentico di manifestazioni come la Luminara, la Regata delle Armi, il Palio di San Ranieri e il Gioco del Ponte. “Sono momenti – ha detto – che affondano le loro radici nella storia di una città che è stata grande. Non potevano ridursi a folklore o, peggio, a carnevalate. Per questo serve visione, passione, lavoro, investimenti e la partecipazione di tutte le realtà coinvolte”.
L’assessore ha ricordato anche la crescita dell’offerta culturale che accompagna gli eventi, “Abbiamo collegato alle tradizioni mostre, restauri, approfondimenti storici, attività con le scuole e perfino ristampe di manoscritti. È un lavoro che ha coinvolto tutta la città”.
Una crescita che, secondo Bedini, si è percepita anche nel riscontro della cittadinanza. “Il boato sui Lungarni al termine dei fuochi e il pubblico al Palio e al Gioco – ha detto – parlano da soli. E quest’anno siamo andati per ben tre volte sulla Rai: Bellissima Italia, Unomattina e Camper. Una visibilità mai avuta prima”.
Ha concluso con un ringraziamento al lavoro dell’apparato comunale, "Ogni anno l’organizzazione è complessa, i costi aumentano, la burocrazia non aiuta, ma la macchina ha funzionato. Siamo cresciuti ancora e questo vuol dire che c’è una strada precisa da seguire. C’è molto da fare, ma ora abbiamo una direzione chiara, all’altezza del grande passato che ci spetta ricordare”.