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Giustizia, terrorismo e Jobs act secondo Philips

L'ambasciatore degli Stati Uniti in Italia e nella repubblica di San Marino ha parlato agli studenti dell'istituto Dirpolis della Scuola Sant'Anna

"Il Jobs Act crea maggiore flessibilità del lavoro e questo può attrarre più investimenti dall'estero e dagli Usa. E' una buona riforma se l'Italia riuscirà ad applicarla". Lo ha detto stamani l'ambasciatore degli Stati Uniti in Italia e nella repubblica di San Marino, John Philips, parlando agli studenti dell'istituto Diritto, politica, sviluppo della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa. "Moltissimi manager statunitensi - ha aggiunto - mi hanno detto di aver rinunciato a investire in Italia perché vi sono norme troppo rigide riguardo al mercato del lavoro, mentre il Jobs Act viene incontro alla domanda di flessibilità: garantisce che non vi siano discriminazioni sul lavoro, ma anche che si possa ridurre il personale da parte delle imprese se cala la domanda del mercato". 

Parlando delle riforme messe in atto dal governo Renzi, l'ambasciatore ha detto: "Penso che in questo momento in Italia e all'estero tutti facciano il tifo per Matteo Renzi, affinché riesca a portare in fondo e far applicare le riforme che ha messo in campo. Ma il cammino è ancora lungo. A marzo - ha ricordato il diplomatico - durante un colloquio tra il primo ministro italiano e il presidente degli Stati Uniti, al quale ero presente anche io, a un certo punto si è parlato della struttura parlamentare italiana e ho spiegato a Barack Obama che se la rappresentatività italiana fosse applicata agli usa ci sarebbero 5 mila tra deputati e senatori. Un'enormità. Bene ha fatto Renzi a proporre l'abolizione del Senato così com'era concepito. Perché l'attuale struttura parlamentare è di difficile penetrazione e rischia di disinnescare in partenza gli effetti delle riforme. Per questo credo che in molti, anche in Italia, stiano facendo il tifo per lui affinché porti a termine il suo lavoro per rendere più moderno ed efficiente questo Paese".

Tra gli argomenti affrontati da Philips al Sant'Anna, anche la minaccia terroristica: "Non ho alcuna informazione su minacce reali che riguardino Pisa e i suoi monumenti. Internet è libero - ha spiegato - e lì girano moltissime cose, ma noi non abbiamo alcuna informazione su minacce reali che riguardino la Toscana e Pisa".

Secondo il diplomatico, sono essenzialmente due i principali problemi che tengono lontani gli investitori stranieri, e americani in particolare, dall'Italia: "La lentezza del processo civile e la corruzione. L'Italia ha una durata dei processi mediamente lunga tre volte di più rispetto agli altri Paesi sviluppati. Se non si interviene in fretta in questo campo gli investitori esteri continueranno a dirottare altrove le proprie risorse".