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I Rom al Comune: "Chiediamo un tetto sulla testa"

Si erano stabiliti in dei terreni agricoli regolarmente acquistati, ma per la legge si tratta di insediamento abusivo. "Non troviamo una casa"

"Chiediamo di poter vivere in pace, di avere un posto dove dormire e di mandare i nostri figli a scuola". E' l'appello lanciato stamani dai capofamiglia di alcuni nuclei rom che recentemente hanno ricevuto un ordine di sgombero dai terreni a destinazione agricola regolarmente acquistati (la legge urbanistica urbanistica vieta l'insediamento abitativo sui terreni a destinazione agricola).

"Abbiamo cercato una casa in affitto - dicono- e per un certo periodo siamo stati anche aiutati dal Comune con il progetto Città Sottili, ma per una famiglia rom è impossibile trovare casa perchè i propietari non vogliono affittare agli zingari" 

Impossibilitati a trovare un alloggio, spiega l'associazione Africa Insieme "i rom si sono decisi ad acquistare un terreno".

Ma gli uffici del Comune hanno avviato una procedura per la confisca dei terreni e lo sgombero. "Se questa è la legge è giusto applicarla -commentano- ma noi chiediamo al Comune un'alternativa e un posto dove dormire". 

"Ci sono esperienze importanti a Trento, Bologna o Modena -conclude Africa Insieme- dove i Comuni hanno allestito direttamente le micro-aree e le hanno assegnate ai rom in cambio di un affitto. Sono progetti che costano poco e risolvono il problema"