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Il Dalai Lama in visita a Pisa

Sarà ospite d'onore al simposio internazionale su "The Mindscience of Reality" organizzato dall'università e dall'Istituto Lama Tzong Khapa di Pomaia

Il Dalai Lama incontrerà  studenti e cittadini in occasione del simposio internazionale The Mindscience of Reality, a cui parteciperanno studiosi di fama internazionale nel campo delle neuroscienze, della fisica e della filosofia. L'ospite d’onore sarà a Pisa il prossimo 20 settembre per un incontro pubblico.

"Il simposio The Mindscience of Reality – hanno anticipato il rettore Paolo Mancarella e i professori che coordinano il comitato organizzatore – conferma il ruolo di Pisa come luogo di incontro tra culture diverse, che incoraggia e valorizza ogni sforzo di dialogo e di pace tra i popoli”.

L’origine del simposio è nella convenzione firmata all'inizio del 2016 tra l’Università di Pisa e l'Istituto Lama Tzong Khapa di Pomaia, che ha favorito sinergie e convergenze sullo studio della mente, nell’ottica di un confronto tra l’approccio occidentale e quello tipico delle tradizioni contemplative e della cultura tibetana. Il primo ambito di cooperazione è stato il master universitario in Neuroscienze, Mindfulness e Pratiche Contemplative, esperienza unica in Europa e tra le pochissime nel mondo di collaborazioni di questo tipo.

Nel dicembre scorso, una delegazione dell’Ateneo, costituita dai professori Gemignani e Neri, ha accolto l’invito del Dalai Lama a partecipare allo Emory Tibet Symposium, che si è tenuto a Mundgod, in India. Dall’incontro con il Dalai Lama è partita l’idea di organizzare a Pisa, in collaborazione con l’Istituto Lama Tzong Khapa di Pomaia, un evento scientifico di rilevanza internazionale, attraverso cui lanciare il concetto di Mindscience, che comprende lo studio della mente sia dal punto di vista oggettivo che da quello esperienziale e introspettivo per distinguerlo da quello di neuroscience, tipico dell’Occidente e incentrato sulle metodologie di indagine in terza persona e sullo studio dei correlati neuronali.

“Il concetto che vorremmo proporre, sottoporre a critiche e discussioni – spiegano i docenti coordinatori - è che per una comprensione completa dei fenomeni mentali, della Coscienza in primis, bisogna integrare (Mindscience) lo studio in terza persona nel quale abbiamo fatto enormi progressi negli ultimi anni in Occidente utilizzando gli strumenti delle Neuroscienzee, con l'analisi in prima persona, l'introspezione, le pratiche contemplative che rivolgono la loro attenzione all’esperienza interiore, piuttosto che a quella esterna”.