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Il fiume Morto è inquinato

Arpat rileva "un considerevole degrado dell'acqua" nel tratto in cui confluiscono gli scarichi del fosso Ozeretto e del depuratore di San Jacopo

"Un considerevole degrado dell’acqua del fiume Morto" dove questo riceve le acque del fosso Ozeretto. 

Lo ha notato Arpat che al termine del sopralluogo ha aggiunto: "Nell’acqua aumentava significativamente la presenza di solidi sospesi e appariva più torbida e scura. Non si evidenziavano al momento morie di pesci".

L'ispezione degli operatori Arpat del dipartimento di Pisa è dell'11 luglio e ha interessato il tratto del fiume Morto che attraversa la città di Pisa, delimitato da una parte dal ponte su via del Brennero e dall’altra dal ponte di Madonna dell’Acqua.

"Il fiume in questo tratto - secondo gli operatori Arpat - non presentava variazioni significative rispetto agli anni scorsi: non si osservavano morie di pesci, non erano presenti chiazze oleose e schiume. In generale il corso d’acqua aveva caratteristiche che rientrano nella norma e non si osserva fioritura algale, sintomo del fenomeno di eutrofizzazione".

A Madonna dell’Acqua, invece, dove il fiume Morto riceve le acque del fosso Ozeretto. In quel punto gli operatori evidenziano "un carico di liquami piuttosto consistente. Al fiume Morto arrivano inoltre altri scarichi non depurati ai quali si aggiunge lo scarico del depuratore di San Jacopo e il suo bypass, sovente in funzione. In pratica gli scarichi non depurati della zona di Pisa Nord sono convogliati nel fiume Morto, che di fatto da quella confluenza diventa una fogna a cielo aperto".