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"Corruzione, il primo nemico delle istituzioni"

La dura dichiarazione di Ferdinando Imposimato in un incontro in Comune promosso dal gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle

"Il nemico numero uno delle istituzioni non è la mafia, è la corruzione politica”. Lo ha detto Ferdinando Imposimato, magistrato, avvocato e presidente onorario aggiunto della Suprema Corte di Cassazione, nel corso dell'incontro dal titolo La legalità ai tempi di Expo promosso dai consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle Valeria Antioni, Gianfranco Mannini e Elisabetta Zuccaro. "Oggi -ha commentato l'esponente grillina- è importante riflettere sull'abuso della finanza di progetto e sugli appalti fuori controllo nel nostro paese"

E di tutta risposta, Imposimato non ha usato mezzi termini sul tema della corruzione del nostro paese: “Per molti anni ho fatto parte della Commissione parlamentare Antimafia, per ben tre legislature, e abbiamo trattato la mafia come il nemico numero uno delle istituzioni. Mi sbagliavo perché la mafia è certamente un nemico delle Istituzioni ma è il nemico numero due perché il nemico numero uno delle istituzioni è la corruzione politica perché senza la corruzione, senza l’appoggio della politica, la mafia, la camorra e la ndrangheta non potrebbero agire. E questo, oggi, si verifica non solo nelle Regioni che sono abitualmente governate dalla mafia ma, purtroppo, anche nelle regioni che sono tradizionalmente immuni da questo fenomeno”. 

Ferdinando Imposimato è nato a Maddaloni (Caserta) il 9 aprile 1936. Magistrato, avvocato e presidente onorario aggiunto della Suprema Corte di Cassazione. Ha vissuto da testimone e protagonista fatti criminosi e processi tra i più importanti e clamorosi della storia. Giudice istruttore per l’attentato al Papa, il delitto Moro, l’assassinio di Vittorio Bachelet, l’attentato al Comitato provinciale della Dc di piazza Nicosia a Roma, il caso di Michele Sindona