Politica

Il trionfo del Pd e il tonfo di Grillo

Ma in provincia, il secondo partito è l'astensionismo. Con l'exploit delle schede nulle

La scuola politica del Pd ha tenuto. Nonostante l'aeroporto e il periodo non roseo tra Pisa e Firenze (lo stesso Nardella, candidato sindaco della città del Giglio, aveva detto di sentirsi ai tempi della battaglia di Cascina), il Partito democratico ha lasciato alle sezioni e ai circoli i coltelli e ha scelto di votare compatto, contro quel nemico comune che voleva travolgere l'onda rossa e che, invece, non ha ancora aggiornato il blog.

Più che una vittoria di Renzi, l'idea è che sia stata un sconfitta di Grillo (che porta comunque un movimento neonato in Europa), quel comico che agli ultra 50enni evoca brutti ricordi e al quale il disamore dei giovani alla politica è costato caro.

Il 54,5 (117mila elettori) per cento dei pisani ha votato Pd, premiando la campagna pressante fatta di big, che ha portato a spasso per la provincia persino Letta e D'Alema.

Solo il 18 per cento ha scelto Grillo (38.700 elettori), l'11,5 (meno di 24.800 elettori) ha scelto Forza Italia. Il restante 16 per cento è frazionato, ma è quasi un secondo partito.

Se non fosse che in provincia di Pisa il secondo partito è stato l'astensionismo: ha superato il 30 per cento.

Quello delle schede nulle è stato il sesto partito, invece, a pari merito con la Lega Nord e addirittura sopra Ncd, Verdi, Idv, per fare solo qualche esempio. E non può essere solo un caso: quelle quasi 5.700 schede nulle, un significato devono averlo.

Alla chiusura delle operazioni elettorali, secondo la prefettura di Pisa, nella provincia di Pisa hanno votato, per il Parlamento europee 223.618 elettori, pari al 67,6 per cento degli aventi diritto, di cui 110.734 maschi e 112.884 femmine, e, per le amministrative,135.977 elettori (72,2 per cento degli aventi diritto), dei quali 67.265 maschi e 68.712 femmine.