Lavoro

Industria pisana, un cauto ottimismo

I dati raccolto dalla Camera di commercio rivelano timidi segnali di risveglio. Tamburini: "Pisa ha saputo sfruttare l'indebolimento dell'Euro"

Nonostante la leggera contrazione della produzione pisana (-1,2 per cento) - che che non si discosta troppo da quella toscana (-0,9) e italiana (-0,4) -alcuni indicatori confermano i timidi segnali di risveglio per l'industria pisana: +1,6 il fatturato estero e +0,7 gli ordinativi raccolti fuori confine. Anche l’occupazione industriale sembra aver arrestato la caduta (+1,1). Ma l’elemento più significativo è quello delle aspettative imprenditoriali che rafforzano un moderato clima di ottimismo.

I prezzi, seppur di poco, tornano a salire. Si arresta l’emorragia occupazionale: Tornano a crescere (+0,6 per cento), anche se debolmente, i prezzi praticati dalle industrie pisane. Si tratta di un primo timido segno, a fronte di prezzi ancora calanti delle materie prime, della possibilità per le imprese di recuperare parte degli aggravi di costo subìti nei primi anni della crisi. Che qualcosa cominci a muoversi sul mercato del lavoro, oltre al +1,1 dell’occupazione, lo dicono anche i dati INPS sulle ore di cassa integrazione autorizzate nei primi tre mesi del 2015. Le 738mila ore concesse al manifatturiero pisano, rappresentano infatti il valore più basso degli ultimi quattro trimestri.

Ma arretrano il conciario e la meccanica allargata: Tra i diversi settori perde terreno il pelli-cuoio (-7,9 per cento la produzione) mentre il composito comparto della metalmeccanica-mezzi di trasporto ed elettronica arretra di appena l’1 per cento. Le calzature, grazie alle brillanti performance di un ristrettissimo gruppo di imprese, fanno segnare un +4,1. Il peggio però, per il calzaturiero, non è ancora passato: l’export di scarpe, nei primi tre mesi del 2015, perde secondo Istat oltre il 16 rispetto all’anno precedente. Bene le altre manifatture (+1,9) all’interno del quale spiccano vetro e chimica-gomma-plastica.

“I dati sull’industria pisana - commenta il Presidente della Camera di Commercio di Pisa, Valter Tamburini – ci ricordano come la strada della ripresa sia ancora incerta e piena di ostacoli. Tuttavia, osservando le buone performance delle nostre imprese sui mercati internazionali ed il deciso miglioramento delle aspettative, è del tutto evidente come Pisa abbia saputo sfruttare le favorevoli condizioni macroeconomiche, quali l’indebolimento dell’euro e la flessione del costo delle materie prime. Per cogliere al meglio la ripresa che sembra materializzarsi, diventa fondamentale non solo rafforzare la nostra presenza all’estero ma anche saper attrarre nuovi investitori. A questo scopo, la Camera di Commercio di Pisa, in sinergia con Toscana Promozione ed altri importanti partner, sta organizzando un Simposio di livello internazionale per analizzare le possibilità offerte dagli Emirati Arabi Uniti: una delle aree emergenti più stabili e promettenti della scena mondiale.”