“Per avere i primi risultati del progetto di ricerca Mapec Life dovremmo aspettare due anni”. A dirlo è Annalaura Carducci, docente responsabile dell’Unità di ricerca dell’ateneo pisano.
Perché le statistiche abbiano valore, spiega, è infatti necessario analizzare un numero elevato di campioni e solo allora “sarà possibile fare un confronto tra le scuole più esposte e quelle meno esposte a fattori inquinanti e valutare quanto l’alimentazione e lo stile di vita dei bambini incidano sui risultati ottenuti. In questo modo la ricerca sarà utile per orientare interventi non solo politici e ambientali, ma anche sanitari”.
Inoltre, i dati raccolti saranno, oltre che biologici (cellule della mucosa orale), anche ambientali: già in autunno, infatti, nelle scuole selezionate verranno installati dei macchinari per il rilevamento del livello di inquinamento atmosferico, così da poter valutare il tasso di esposizione dei bambini ad agenti dannosi per la loro salute.