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Ipotesi Cie a Pisa, la contrarietà del sindaco

Nelle scorse ore il ministro dell'interno ha parlato della necessità di realizzare centri di identificazione ed espulsione vicino agli aeroporti

Il ministro dell'interno Marco Minniti ha ipotizzato centri di identificazione ed espulsione di immigrati che non hanno titolo per restare nel nostro paese realizzati fuori dai centri abitati e di piccole dimensioni, al massimo 150 persone in attesa di rimpatrio, preferibilmente nelle vicinanze degli aeroporti.

In Toscana uno dei luoghi scelti potrebbe dunque essere Pisa, che ha lo scalo aeroportuale che potrebbe essere base di partenza anche per i rimpatri.

Una ipotesi questa che trova la netta contrarietà da parte del sindaco Marco Filippeschi:

"Non abbiamo avuto proposte. Ricordo il tentativo che fu fatto per Coltano, nella vecchia stazione di trasmissioni militari americana, che respingemmo fermamente. Poteva aprire la strada all'insediamento di un Cie. 

Rifaremmo la stessa battaglia. Quella parte del territorio è Parco, ha ben altre vocazioni e sopporta già notevoli criticità, per l'accoglienza che dà. L'aeroporto "Galilei" è militare e civile, il più grande fra quelli toscani, produce grandi flussi, necessita già di una vigilanza speciale e ha un intorno fortemente urbanizzato e denso di residenze, servizi commerciali, insediamenti industriali.

Il criterio della distanza dagli aeroporti per insediare nuovi Cie mi pare discutibile, può essere addirittura contraddittorio".