Lavoro

Kebab e minimarket fuori dal centro storico di Pisa

Protesta di Confcommercio: "Non rispettano regole, normative sanitarie, orari, alimentano un mercato degli alcolici fuori controllo. E noi chiudiamo"

“Mentre i pubblici esercizi tradizionali chiudono uno dopo l'altro, proliferano una serie di attività che con la nostra tradizione non c'entrano nulla. È questo il segnale del progressivo decadimento dell'identità del centro storico di Pisa”. Lo sostiene Alessandro Trolese, presidente del Gruppo Giovani Imprenditori di ConfcommercioPisa.

Lui, come il resto dell’associazione di categoria, chiedono al Comune di Pisa un intervento urgente dopo la notizia dell'apertura di due nuovi kebab in centro.

La presidente Federica Grassini invita il Comune a intervenire con regolamenti specifici. “Crediamo che l'amministrazione comunale, al di la dei limiti imposti dalla normativa vigente sulla libera concorrenza – spiega -, potrebbe intervenire attraverso atti di programmazione specifici in materia di disciplina del commercio, proprio per tutelare l'identità del nostro centro storico. Sono anni che ci battiamo su questo tema, ci sono esempi di città che hanno assunto provvedimenti simili, a Pisa questo non è mai stato fatto. Evidentemente è mancata la volontà per operare in questa direzione, ma noi crediamo che non sia troppo tardi per intervenire efficacemente".

“Ci riempiamo la bocca con il decoro e la riqualificazione del commercio tradizionale – prosegue Trolese -, imponiamo prescrizioni minuziose al limite del cervellotico e poi, nessuna limitazione di carattere merceologico è imposta per le nuove aperture in centro storico”.

Trolese non risparmia neppure i minimarket. “Spuntano come funghi praticamente ovunque in città, non si capisce attraverso quali finanziamenti, se è vero che attività pluridecennali sono costrette a chiudere. I minimarket non rispettano regole, normative sanitarie né orari di apertura, alimentano un mercato degli alcolici totalmente fuori controllo. È ai minimarket che si riforniscono i venditori abusivi di strada degli alcolici, veri e propri spacciatori di alcol nelle notti pisane. La situazione così è davvero insostenibile e noi imprenditori ci faremo in prima persona promotori di qualche nuova iniziativa di sensibilizzazione”.

A richiamare l'attenzione sulla necessità di una nuova pianificazione è Enrico Guardati, presidente Fipe ConfcommercioPisa: “Per evitare la perdita totale della fisionomia dei centri storici è necessario un minimo di pianificazione delle aperture, altrimenti si rischia solo di fare il gioco di avventurieri che non hanno nulla da perdere. La chiusura di una attività storica è una perdita irreparabile per la città”.

Per Massimo Rutinelli, presidente del Centro storico, poi, “i kebab compromettono fortemente l'immagine della ristorazione locale, cambiano continuamente gestione e sono carenti sotto il profilo del rispetto delle normative igienico sanitarie e della regolarità contributiva delle stesse”.