Attualità

La Carta e il rientro sulle strade del coraggio

La Route a San Rossore si è conclusa con la consegna dell'impegno nelle mani delle istituzioni

"Vogliamo essere sentinelle di positività e promotori di cambiamento. Vi chiediamo di aiutarci ad aiutare, promuovendoci e permettendoci di sporcarci le mani. Chiediamo a tutti di essere riconosciuti come una risorsa gratuita, vi stiamo consegnando il frutto del nostro lavoro: fate in modo che ogni parola che vi stiamo lasciando trovi terreno fertile e possa germogliare". Si è conclusa così, in festa ma con un grande impegno, la Route nazionale aSan Rossore. 

Da ieri i ragazzi stanno tornando nelle proprie città, sulle strade di coraggio appena cominciate.

La cerimonia di chiusura ha seguito la telefonata del Papa e la santa messa, celebrata alla presenza del presidente del Consiglio Matteo Renzi, dal cardinale Angelo Bagnasco e concelebrata con Paolo Giovanni Benotto Arcivescovo di Pisa e con Italo Castellani Arcivescovo di Lucca.

Nelle mani delle istituzioni, è stata consegnata la Carta del coraggio, frutto del lavoro e dell’impegno degli scout in quest’ultimo anno. “Grazie per questo lavoro intenso e intelligente”. Il cardinal Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza episcopale italiana, accoglie con queste parole il testo della Carta del coraggio consegnatagli dagli alfieri, i rover e le scolte che l’hanno raccolta durante i giorni di campo a San Rossore. Per l’occasione, il Cardinale ha indossato il Gilwell, il fazzolettone scout che indossano i capi brevettati dell’AGESCI. “L’Italia ha bisogno di voi, ha bisogno della vostra fatica, della vostra speranza, della vostra bellezza. Non lasciate in mano il futuro a chi ha paura, scegliete il coraggio anche tornando a casa”. Questa l’esortazione del Presidente del Consiglio. Lucia di 20 anni, che in questi giorni ha lavorato alla Carta del coraggio è entusiasta di quanto è emerso “perché la Carta raccoglie tutti i nostri pensieri e i nostri desideri”.