Cronaca

Più frutta nei succhi e nelle bevande analcoliche

Coldiretti chiede aiuto a sindaci e Provincia di Pisa dopo il blocco dell'innalzamento della percentuale minima. Annunciate proteste

Dopo la decisione della commissione politiche dell'Unione europea della camera di bocciare l’emendamento alla legge finalizzato a innalzare la percentuale minima di frutta nei succhi e bevande analcoliche dall'attuale 12 per cento al 20, la Coldiretti chiede l'aiuto della Provincia di Pisa e della Camera di commercio per provare a ribaltare questa disposizione. 

La stessa Coldiretti ha inviato una lettera a tutti i sindaci e presidenti accompagnata dalle motivazioni che animano lo stato di agitazione con la proposta di approvare un ordine del giorno a sostegno della battaglia a tutela delle produzione ortofrutticole e del vero made in Italy agroalimentare.
Il presidente provinciale Coldiretti Fabrizio Filippi spiega che “l’obiettivo è di sollecitare il parlamento ad approvare un apposito emendamento diretto a rendere effettivo l’innalzamento della percentuale minima di frutta nei succhi e bevande analcoliche dall'attuale 12 per cento al 20, nel rispetto della disciplina comunitaria in materia di concorrenza. Questa è una battaglia a cui non rinunceremo. Da questo territorio può e deve partire un messaggio di assoluta contrarietà ad una decisione che danneggia sia i produttori che i consumatori a beneficio delle sole lobby”.
La Coldiretti chiede l'aumento al 20 per cento del contenuto minimo di frutta nelle bevande analcoliche prodotte e commercializzate in Italia, con 200 milioni di chili di arance all'anno in più che sarebbero bevute dai 23 milioni di italiani che consumano bibite gassate, ma questa proposta è stata bloccata: "Questo avrebbe concorso – spiega Aniello Ascolese, direttore provinciale Coldiretti - a migliorare concretamente la qualità dell’alimentazione e a contribuire alla sopravvivenza dei produttori”.
L’iniziativa sarà accompagnata in queste settimane da una serie di proteste, degustazioni di vero succo di frutta e momenti di incontro nei mercati e punti vendita di campagna amica per sensibilizzare l’opinione pubblica nei confronti di questo tema.