Lavoro

La Ericsson smantella la sede pisana

La multinazionale, che ha una sede a Pisa all'interno del Cnr, ha annunciato ai sindacati il trasferimento di 26 persone

Una recente protesta dei lavoratori

"Siamo sconcertati, ma non ci rassegniamo. Le decisioni che Ericsson intende assumere sui lavoratori della sede di Pisa sono gravi e mettono a repentaglio il futuro stesso della permanenza dell’azienda in Toscana. 

Il massiccio trasferimento di personale a Genova, annunciato ai sindacati, contraddice un percorso di trattative e di impegni che anche noi avevamo sostenuto, in cui la Regione, in particolare, si era adoperata prolungando un bando per risorse dedicate agli investimenti sulla ricerca e lo sviluppo di cui avrebbe potuto beneficiare la stessa Ericsson.

Dispiace dover constatare che altre logiche stiano prevalendo, logiche che non comprendiamo, anche alla luce delle peculiarità del polo pisano della ricerca tecnologica. In ogni caso, insieme ai rappresentanti dei lavoratori e alle istituzioni locali, ci adopereremo ancora per cercare di far tornare sui propri passi i dirigenti della multinazionale".

Così i consiglieri regionali del Pd Antonio Mazzeo, Alessandra Nardini ed Andrea Pieroni commentano la notizia arrivata da fonti sindacali circa l’annuncio del trasferimento di 26 dipendenti dalla sede pisana della Ericsson a quella di Genova.

"Ericsson oggi ha inviato una lettera, unilateralmente, in cui annuncia dal 1 febbraio il trasferimento definitivo di 26 lavoratori a Genova (tutta la parte non ricerca) lasciando di fatto solo 11 persone sul territorio. Questa decisione per noi è inaccettabile a maggior ragione per la presenza comunque di un dialogo con l’azienda sia in sede regionale che locale – commenta l’assessore al lavoro del Comune di Pisa Giuseppe Forte - Più volte interpellate le relazioni industriali di Ericsson avevano rassicurato rinviando ad un possibile incontro tra azienda e istituzioni a Pisa per discuter del destino dei lavoratori sul territorio. Questo trasferimento arriva come un fulmine a ciel sereno anche per i lavoratori che avevano percepito un clima differente. Per questa ragione chiediamo ad Ericsson una immediata disponibilità per un incontro e di aprire un confronto nelle sedi opportune per trovare ogni forma diversa dal trasferimento fisico a Genova"