Lavoro

"La mattina mi alzavo felice per andare al lavoro, oggi no"

Gli operai insieme agli imprenditori per la protesta dei lavoratori. Più controlli, tra le richieste: "Tenere alla sicurezza significa tenere alle persone"

Imprenditori e operai sono scesi oggi in piazza con un obiettivo comune: far sentire la loro voce e chiedere un po' di speranza contro la crisi che ha colpito il Paese e le imprese.
Abbattimento dei costi, più lavoro, maggiore sicurezza e applicazione del principio di territorialità nelle gare d’appalto
sono le loro richieste.

“Siamo al limite della sopportazione - esclamano alcuni artigiani - perché lavoriamo tanto ma gli stipendi non sono adeguati al costo della vita. Anni fa un operaio poteva sperare in una qualifica migliore o in una promozione, oggi invece non è più così”.

Tra le voci della categoria, quella di Simone: “Ho iniziato a fare questo lavoro quando avevo 16 anni e me ne sono innamorato sin da subito. La mattina mi alzavo felice e fiero di quello che facevo ma oggi, per colpa della burocrazia, non è più così. Certo, tutti abbiamo le nostre colpe, ma l’importante è rendersene conto e agire. Dall’idraulico al politico, tutti sappiamo cosa dobbiamo fare per cambiare il Paese, basta volerlo”.

A chiedere maggiori sicurezze, anche il titolare di una ditta termoidraulica: “Ho un dipendente in cassa integrazione e difficoltà nell’adempiere ai pagamenti nei confronti della banca e dei fornitori, ma io per primo non so quando e se riscuoterò quanto dovuto per il mio lavoro, tutto per colpa della crisi. Più volte ho pensato di chiudere l’azienda, ma non posso permettermi di affittare un magazzino dove riporre tutti gli attrezzi e il materiale della ditta”.

Secondo i piccoli e medi imprenditori, poi, gli appalti dovrebbero essere assegnati alle ditte locali, almeno secondo chi tra loro porta avanti una tesi antieuropeista sulle gare d’appalto. Andrea Guainai, responsabile tecnico di un’impresa edile spiega: “Permettere alle ditte di operare sul loro territorio ridurrebbe notevolmente i costi di costruzione e favorirebbe la promozione delle imprese locali”.

A peggiorare la situazione, secondo alcuni operai presenti alla manifestazione, sarebbe uno scarso controllo delle istituzioni sul rispetto delle norme da parte degli addetti ai lavori: “Succede spesso che le ditte appaltatrici violino le regole sulla sicurezza, mettendo a repentaglio la vita dei dipendenti solo per poter fare i lavori a un costo più basso. La mancata sorveglianza da parte delle istituzioni su questo aspetto è indice di scarso interesse nei confronti del lavoratore”.