Cronaca

La nuova vita delle cee sequestrate. A cosa serve l'incubatoio

Al Parco di Migliarino, San Rossore e Massaciuccoli, un incontro con i tecnici per spiegarlo

Quando hanno sentito arrivare la Capitaneria, i pescatori sono scappati e i militari hanno sequestrato il materiale abbandonato a Camaiore, comprese circa mezzo chilo di cee, portate all'incubatoio gestito dal Parco di Migliarino, San Rossore e Massaciuccoli.

Per parlare dell'incubatoio dell'anguilla, venerdì 14 febbraio alle 11 a Cascine Vecchie, su iniziativa dell'assessorato alla difesa della fauna della Provincia di Pisa, ci sarà un incontro tecnico al quale parteciperanno anche i tecnici dell’incubatoio, della Regione Toscana e dell’Ente Parco.
L’incubatoio provinciale, di importanza strategica per la ricostituzione delle popolazioni naturali e la conservazione della specie nasce a seguito di un progetto predisposto dall’assessorato alla difesa della fauna della Provincia di Pisa, competente su delega regionale sulle attività inerenti la pesca nelle acque interne, oltre che sui progetti e sui finanziamenti legati alla gestione degli impianti di acquacoltura.
Nella struttura, che ospita oltre trenta chili di cee, vengono conferiti gli esemplari sequestrati ai pescatori di frodo nell’area di riferimento.

L’iniziativa ha lo scopo di contribuire alla salvaguardia di una specie un tempo comune, ma oggi a rischio di conservazione, anche alla luce delle necessità imposte dai piani comunitari, nazionali e regionali e delle altre azioni connesse alla sua tutela. L’incubatoio permette di stabulare e garantire l’accrescimento degli avannotti fino allo stadio di “ragano” e di poter disporre così di una sufficiente quantità di “novellame” da “seminare” nelle acque collinari e montane della Toscana, accrescendo sensibilmente la quantità di futuri riproduttori che torneranno al mare dopo 6 anni, tempo necessario per giungere alla fase adulta.