Cronaca

La privacy al tempo delle App

Acquisti, docente all'University di Pittsburgh, torna a Pisa il 19 giugno per parlare di impatti giuridici dell'era della realtà aumentata

A un mese dal quarto Privacy Day Forum, torna a Pisa Alessandro Acquisti, docente di information technology and public policy alla Carnegie Mellon University di Pittsburgh (Usa).

Il nuovo appuntamento è organizzato da Federprivacy e dall’Istituto italiano per la privacy: il 19 giugno a Pisa si parlerà degli impatti giuridici dell'era della realtà aumentata. 

Alessandro Acquisti sarà in Italia per discutere di quello che sta succedendo, anche alla luce delle ultime notizie sulle attività della National Security Agency che intercetta milioni di immagini al giorno in internet, incluse circa 55mila immagini di qualità con il riconoscimento facciale. 

Dopo la lectio magistralis di Acquisti, l'avvocato Luca Bolognini – presidente dell’Istituto italiano per la privacy – interverrà nella seconda parte del convegno per fare il punto sugli impatti giuridici a cui gli addetti ai lavori devono prestare attenzione per essere in regola con la normativa sulla protezione dei dati, ma soprattutto per rispettare la privacy degli utenti e prevenire rischi di violazioni del codice o trattamenti illeciti, che sono puniti penalmente, in certi casi anche con la reclusione.

Proprio negli Stati Uniti la crescente consapevolezza del fenomeno pare produrre effetti contrapposti. A fronte del proliferare di nuove app che invogliano gli utenti a farsi riconoscere apertamente, utilizzando il proprio volto sul web, cresce il numero di coloro che ritengono l'utilizzo della propria "impronta facciale" una pratica estremamente invasiva. Negli Usa, sono state da poco lanciate nuove "maschere facciali", vere e proprie protesi di lattice nate con l'obiettivo di camuffare i propri lineamenti e sfuggire agli inquadramenti delle telecamere di controllo puntate nei centri commerciali, negli aeroporti, e nelle zone urbane delle città.