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La questione Canapisa arriva in Parlamento

Gasparri presenta un'interrogazione su sollecitazione della candidata forzista Bonsangue. Pieragnoli (Confcommercio): "Manifestazione incomprensibile"

Canapisa, la manifestazione antiproibizionista che ogni anno si svolge in città giungerà, con quella del prossimo 23 maggio, alla sua 15esima edizione e il senatore Maurizio Gasparri, su sollecitazione diRaffaella Bonsangue, candidata capolista al Consiglio regionale della Toscana per Forza Italia nel collegio di Pisa, ha presentato un’interrogazione al Ministro dell’Interno.

Intanto, da Confcommercio arrivano parole di sgomento: "Pisa si conferma per quel giorno città del caos e del disordine". 

L'aggettivo che usa il direttore di Confcommercio Federico Pieragnoli per bollare la manifestazione anti-proibizionista è “incomprensibile”: “Ad essere in gioco non è una malintesa libertà di manifestazione, ma un teatrino vergognoso in cui a regnare saranno degrado, disordine, sporcizia, con tanti disagi per la città e i suoi frequentatori”.

A pagare, secondo Pieragnoli “saranno cittadini, negozi e i locali del centro storico, a cui una ordinanza apposita vieta di vendere alcolici da asporto per tutta la durata del corteo. Penalizzati i locali in regola, in compenso si prevedono affari d'oro per potenziali venditori abusivi di alcolici”. 

Secondo il direttore di Confcommercio “manca la volontà di ostacolare una manifestazione di questo tipo, unica in tutta Italia, tanto più nello stesso giorno in cui il centro storico sarà affollato da famiglie e bambini, attirati dall'evento di PisaSport. Era necessario far coesistere artificiosamente due modi così assolutamente opposti di vivere la città? Per noi la risposta è chiaramente no”.

“Ospitare Canapisa? Semplicemente assurdo”  il commento di Alessandro Trolese, presidente del Centro Storico di Confcommercio Pisa: “Ai locali è impedita la vendita per asporto di alcolici e superalcolici, vogliamo vedere se come lo scorso anno assisteremo allo spettacolo indecente di camion trasformati in bar ambulanti e di carrelli stracolmi di alcolici”. Il risultato è scontato: “Inutile dire che ci sentiamo sotto assedio. A pagare saranno i normali cittadini e le attività commerciali. Con i costi straordinari dovuti dalla manifestazione, che saranno a carico dell'intera collettività”.

Nell'interrogazione, Maurizio Gasparri chiede al Ministro dell’Interno quali siano le ragioni per cui è stata autorizzata, anche per il 2015, e da parte di quale autorità, la manifestazione in parola e se sia a conoscenza di quali siano le generalità, quantomeno degli organizzatori e dei finanziatori della manifestazione, nonché, ove possibile, dei partecipanti, con particolare riguardo a quanti abbiano già riportato condanne per reati connessi all'uso o allo spaccio di sostanze stupefacenti.