Cronaca

"Evitiamo un imbarazzante contenzioso legale tra enti"

Le associazioni di categoria dell’Area Vasta Costiera invitano i consiglieri regionali alla discussione e a un'iniziativa

"Vi chiediamo di prendere posizione e di venirla a esporre all’iniziativa che organizzeremo nel pomeriggio di sabato 24 alle Logge dei Banchi di Pisa".
L'invito, con una lettere indirizzata a tutti i consiglieri regionali della Toscana, è delle associazioni di categoria dell’Area Vasta Costiera, che si sono riunite per discutere dell’Offerta pubblica d'acquisto lanciata da Corporation America Italia Srl sulla società Sat che gestisce l’aeroporto Galilei di Pisa.

"Pur avendo sempre sostenuto l’idea di una integrazione tra i due scali della Toscana - spiegano - all’insegna di una collaborazione tra i territori e di uno sviluppo congiunto ed equilibrato della regione, oggi non vediamo nello strumento dell’Opa nessuna delle garanzie che questo possa davvero accadere.
Lontani da ogni tentazione di campanilismo riteniamo che per un pieno rispetto di tutti gli interessi regionali e non solo di alcuni, si debba proseguire nei limiti stabiliti dal Pit aumentando - ma solo fino a 2mila metri - la lunghezza massima della pista di Peretola. Solo questo limite garantisce infatti una chiara
differenziazione tra il ruolo di City Airport da parte dello scalo fiorentino e di Aeroporto Internazionale e a vocazione Low Cost per quello di Pisa.
Per questo chiediamo a tutti i rappresentanti del nostro territorio nel consiglio regionale (ma, nell’interesse generale della nostra regione, a tutti i consiglieri regionali) di fare quanto in loro potere affinché non si proceda alle vendita delle azioni Sat in possesso della Regione Toscana, fino a quando non saranno ricreate le condizioni per il rispetto degli accordi sottoscritti con grande senso di responsabilità dai rappresentanti del nostro territorio, in un’Opa volontaria che lo stesso Cda di Sat ha ritenuto inadeguata dal punto di vista del prezzo offerto".
Secondo le associazioni, rappresentate dai propri presidenti, "sarebbe inopportuno che la Regione Toscana procedesse invece alla vendita in assenza di un accordo con gli altri membri del Patto di sindacato pubblico prefigurando un imbarazzante contenzioso legale tra enti pubblici".