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Le Corbusier: “Pisa è la città di Figaro”

Secondo il famoso architetto la città era “assediata” dai barbieri. Cosa è cambiato e soprattutto quale è la realtà di oggi

Le vie di Pisa brulicanti di barbieri, tanto da ipotizzare le origini pisane, anziché spagnole, di Figaro. A ironizzare su questo è l’architetto svizzero francese Le Corbusier che, durante il suo soggiorno nella città della Torre, notò il gran numero di barbieri presenti, individuando, in questo mestiere, l’attività commerciale predominante a Pisa. Infatti, nei Taccuini italiani, la raccolta di appunti scritta durante il suo viaggio nel Bel Paese, annota questo:

“A Pisa, non si fa altro che radere la barba; è la città di Figaro, è là che deve essere nato e non a Siviglia; in tutte le sale dei barbieri si maneggia il pennello con foga, dalle 7 di mattina alle 10 di sera.” (Taccuini italiani)

Oggi il tessuto commerciale pisano è decisamente diverso: passeggiando per le vie della città, infatti, le botteghe di barbieri sono presenti in numero fortemente ridotto rispetto ai primi anni del Novecento. Aspetto che testimonia un cambiamento di abitudini e tendenze: i saloni degli addetti al taglio, infatti, non costituiscono più un luogo di aggregazione come in passato, quando a frequentarne i locali erano sia i clienti interessati alla rasatura sia alle discussioni di politica, di sport con, in appendice, considerazioni, più o meno galanti, sul “gentil sesso”. Inoltre, negli ultimi anni, le acconciature maschili sono diventate sempre più complesse ed elaborate tanto da far nascere la figura professionale del parrucchiere per uomo che, anno dopo anno, ha soppiantato quella del barbiere tradizionale.

A distanza di un secolo è, quindi, difficile poter pensare che la città della torre potesse essere ironicamente individuata come la patria del protagonista dell’opera rossiniana.