Pisa Sporting Club

Le pagelle di Pisa-Juventus

In una gara in cui gli episodi hanno fatto la differenza è generoso Moreo, bene anche Calabresi e quasi tutto il centrocampo. Bocciati Vural e Lorran

La squadra a rapporto dopo la partita (Foto Gabriele Masotti)

Nerazzurri aggressivi e ordinati, sfiorano il gol due volte ma pagano l’autogol e la stoccata di Yildiz.Vediamo le pagelle della formazione nerazzurra. 

Semper 5,5
Sul primo gol non può farci nulla: la deviazione lo taglia fuori. Per il resto è sempre dentro la partita, ma sulle uscite è tutt'altro che sicuro. Traballante, ma poche responsabilità. 

Calabresi 6
Avvio di grande applicazione: chiusure preventive, raddoppi e letture giuste sui movimenti davanti. Tiene botta anche quando la Juve prova a prendere campo dal suo lato.

Caracciolo 6
Finché c’è da guidare la linea e giocare d’anticipo fa il suo con mestiere, limitando le corse in profondità degli attaccanti. Nel duello fisico regge e prova a sporcare tutto, anche rischiando qualcosa. Vince i duelli con Openda.

Canestrelli 6
Interpretazione aggressiva e “sporca” come chiedeva la partita, senza paura di accorciare in avanti. In alcune situazioni soffre la pressione e la velocità di chi gli gira attorno, ma non arretra mentalmente. Si immola su una conclusione in area.

Touré 6
Parte più timido e quasi prudente, poi capisce dove può far male. Quando accelera mette in crisi la catena bianconera e costringe la Juve a rincorrere all’indietro. Manca l’ultimo dettaglio nell’ultimo passaggio, ma la sua spinta resta una delle poche armi vere del Pisa. Spalletti lo ha definito "uno dei giocatori più forti atleticamente della Serie A"

Leris 6,5
È quello che mette ordine dentro il caos: corre, rincorre e poi riparte con la stessa gamba. Si sacrifica tanto senza perdere lucidità e accompagna le transizioni con tempi giusti. Viene schierato sulla trequarti, ma fa l'elastico con il centrocampo. Quando serve qualità, la tira fuori.

Aebischer 6,5
Partita intelligente per lo svizzero: rischia poco e sceglie quasi sempre la soluzione più utile. Cresce e diventa il riferimento di equilibrio. Quando il Pisa arriva a concludere, spesso c’è il suo zampino.

Vural 5
Ancora troppo ingenuo in alcune giocate: perde palloni che non puoi perdere contro una squadra così. L’errore in impostazione e qualche distrazione abbassano il voto, nonostante le potenzialità siano evidenti.

Angori 6,5
Prende un giallo quasi subito e potrebbe condizionarlo, invece resta lucido e continua a spingere. Tiene bene la corsia e non concede metri facili a Cambiaso, anche quando prova a puntarlo. A inizio ripresa su punizione va vicino al gol e dà la sensazione di essere sempre pericoloso da fermo.

Moreo 6,5
Fa il centravanti come può: spalle alla porta, duelli, rincorse e tanta fatica “utile”, ma non è proprio il suo ruolo. Nel secondo tempo cala un po’, anche perché la squadra perde ossigeno, ma il suo lavoro resta prezioso. Generoso

Tramoni 6
Nel primo tempo fatica a trovare la posizione e a volte sembra andare a un ritmo diverso dai compagni. Poi cresce nella ripresa, si muove meglio tra le linee e diventa più presente nel raccordo. Il palo di testa è il rimpianto più grande. Sfortunato

Hojholt 5,5 (dal 65’)
Entra per dare benzina e copertura, non combina disastri, però non alza il livello e in quel momento serviva una scossa, ma non ci sono altri giocatori spendibili. 

Bonfanti 5,5 (dal 65’)
Ingresso ordinato, prova a contenere, ma spesso si fa attrarre fuori posizione, cosa che nel finale conta parecchio. 

Lorran 5 (dal 78’)
Pochi minuti e pochi palloni, ma la prova del brasiliano è a tratti irritante oltre ogni misura. Rallenta la manovra e si ritrova ad essere una presenza marginale, pur avendo diverse occasioni per incidere. Invece si incaponisce in alcuni dribbling e, quando può dare la palla per il pareggio fa un giochetto inutile, perde palla, e un paio di azioni dopo arriva il raddoppio della Juventus. 

Marin s.v. (dal 78’)
Troppo poco tempo per esprimere un giudizio

Buffon s.v. (dall’84’)
Come sopra. Ingresso più per il marketing che per reale necessità. 

Gilardino 6
Partita e scelte di grande intelligenza: aggressività e densità per ridurre il gap tecnico, per lunghi tratti funziona. Il Pisa resta compatto, colpisce due legni e non si disunisce, dimostrando di essere una squadra viva. Ma il problema del gol resta lì, e quando la Juve trova gli episodi, i nerazzurri non hanno la forza di ribaltarla. E non è colpa del mister.