Lecce-Pisa di domani sera al “Via del Mare” è già una partita che pesa. Uno scontro diretto pieno che arriva mentre i nerazzurri si portano dietro il problema più grande: la sterilità offensiva. All’Arena, nelle ultime otto gare casalinghe, è arrivato appena un gol. Il Pisa arriva spesso fino ai venti metri, ma lì si spegne: pochi uno contro uno vinti, pochi passaggi filtranti, pochi inserimenti puliti.
In questo quadro si inserisce la squalifica di Nzola, fermato per tre giornate dopo il rosso col Parma e poi atteso anche dalla partenza per la Coppa d’Africa. Gilardino perde il suo riferimento centrale nel momento più delicato. L’angolano ha chiesto scusa, ma tecnicamente il danno resta. Ed è qui che entra in scena Meister. Il danese è il primo chiamato a prendersi responsabilità tra le linee: dovrà alzare il baricentro, legare i reparti, cercare la giocata e soprattutto provare a entrare più spesso in area. Per lui Lecce-Pisa può diventare la partita che cambia la stagione. Da capire chi lo affiancherà, con in ballottaggio Moreo e Tramoni.
Sul fronte infermeria le notizie sono miste. Cuadrado non sarà della gara e rischia di saltare anche il Cagliari, mentre Denoon è tornato a disposizione e dà una soluzione in più in mezzo al campo. È diventata ufficiale la partenza di Akinsanmiro per la Coppa d’Africa, che riduce ancora le rotazioni
La sensazione è che Lecce-Pisa sia uno snodo vero. Un risultato positivo rimetterebbe in carreggiata i nerazzurri, darebbe ossigeno alla classifica e permetterebbe di guardare a Gennaio con più lucidità, quando arriveranno rinforzi in attacco e a centrocampo. Un altro passo falso, invece, aprirebbe scenari complicati. Per questo la chiave del prepartita è semplice: meno parole su quello che è successo, più fatti. Un Pisa più cattivo sotto porta, una trequarti che prova a tornare viva e un Meister finalmente protagonista.