Lavoro

Aeroporto, sciopero di 24 ore

Sciopero al Galilei contro la vendita dell'handling, l’esternalizzazione della security, la riorganizzazione degli integrativi

La decisione di proclamare una seconda azione di sciopero, ha spiegato la Filt Cgil, (dopo quella, unitaria di 4 ore, dello scorso 21 novembre) è stata presa a seguito degli incontri con l'azienda e delle assemblee con i lavoratori di Pisa e Firenze. 

"L’agitazione è contro il piano riorganizzativo dell’azienda, la vendita dell'handling, l’esternalizzazione della security (coinvolti circa 700 posti di lavoro) e la richiesta aziendale di modificare gli integrativi di secondo livello. Gli obiettivi della mobilitazione sono il mantenimento di tutti i posti di lavoro, il mantenimento dei livelli normativi e salariali, l’aumento degli orari di lavoro dei part time, la stabilizzazione dei precari, uguali perimetri gestore/handling nei due scali".

Sullo sciopero di domani è intervenuto anche il consigliere regionale Pd Andrea Pieroni, vicepresidente della commissione di controllo, citando la relazione che in agosto il ministero delle infrastrutture ha redatto sull'andamento dei processi di liberalizzazione dei servizi a terra negli aeroporti.

"La concorrenza che si è sviluppata nel settore dei servizi di assistenza a terra ha, spesso, provocato fenomeni di riduzione dei margini operativi e difficoltà a mantenere i livelli occupazionali con possibili riflessi negativi sulla qualità dei servizi offerti. E’ da evidenziare che il settore dei servizi di assistenza a terra, essendo un settore cosiddetto “labour intensive”, cioè ad alta intensità di manodopera, implica situazioni di notevoli criticità occupazionali in condizioni di diminuzioni di traffico aeroportuale o di riduzione dei costi".

"Parole chiare e inconfutabili - ha commentato Pieroni - che segnalano criticità oggettive e che legittimano le preoccupazioni di amministratori locali, di sindacati e dipendenti".

"In un contesto di dati positivi e prospettive incoraggianti per lo scalo - aggiunge Pieroni - è da evitare ogni inutile inasprimento dei rapporti tra società e rappresentanze sindacali dei lavoratori, preoccupati per il loro futuro. Serve più disponibilità al confronto anche con i soggetti pubblici."