Dalle indagini condotte dagli inquirenti è emerso infatti che l'attività illecita ha coinvolto anche i tre capoluoghi toscani.
L'operazione coordinata dalla procura di Torino ha quindi portato all'arresto di sette persone residenti nel Casertano e nel Napoletano dedite all'attività di contraffazione, specialmente di documenti e di assegni che venivano poi incassati dai componenti della banda.
Questa era infatti ben strutturata, composta da un falsario (un dipendente delle poste) e da un gruppo di cosiddetti "scambisti", che si recavano negli istituti di credito individuati da una terza figura per incassare e poi dividere il bottino.
Centinaia gli assegni sequestrati insieme a documenti falsi, carte di credito e timbri di uffici pubblici.
Per tutti l'accusa è di associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio, possesso e fabbricazione di documenti falsi, uso di atti falsi, falsità di materiali e, per l'impiegato delle Poste, anche peculato continuato.