Simbolo di incontro di culture mediterranee, la cupola della Cattedrale di Pisa, dalla singolare forma ellissoidale di impronta “arabeggiante”, racconta il dialogo incessante tra Oriente e Occidente. Il suo restauro, concluso nel 2018, che ha unito ricerca storica, diagnostica dei materiali e conservazione degli apparati decorativi, diventa un caso di studio per la comunità internazionale.
L’Opera della Primaziale Pisana è stata invitata come relatrice al congresso europeo dei Dombaumeister EV, l’organizzazione che dal 1998 raccoglie architetti, scalpellini, restauratori e specialisti che rivestono ruoli di responsabilità nella manutenzione e conservazione dei maestosi complessi architettonici delle grandi cattedrali soprattutto del nord Europa. E l’incontro, in programma a Londra dal 23 al 27 Settembre, vede tra i relatori Roberto Cela, dirigente tecnico dell’Opera della Primaziale Pisana e Manuel Rossi, responsabile Patrimonio artistico, che porteranno nella città del Tamigi un contributo proprio sulla cupola ellittica del Duomo di Pisa.
«Nei nostri cantieri – ha spiegato l’ingegnere Roberto Cela – ogni intervento è anche un’indagine sul monumento: la conoscenza guida le scelte conservative e restituisce sempre nuove pagine di storia». Un approccio multidisciplinare che ha portato, tra l’altro, a documentare antiche trasformazioni della struttura come, ad esempio, un crollo parziale proprio in fase costruttiva con successiva ricostruzione in laterizio, la revisione di aperture (alcune tamponate, altre riaperte), nonché il ritrovamento dell’alloggiamento di una catena lignea di cerchiatura, insieme a residui di carbone e tracce metalliche riconducibili, con molta probabilità, al grande incendio del 1595.
Il cantiere ha inoltre previsto il consolidamento degli intonaci, la tutela degli affreschi e la revisione delle coperture. «Nel corso dei lavori – ha aggiunto Manuel Rossi - sono stati ripristinati anche i quattro pennacchi affrescati dalla bottega di Orazio Riminaldi (autore della decorazione dell’intera cupola del Duomo) significativa testimonianza della pittura manieristica toscana della prima metà del XVII secolo, rimossi negli anni Cinquanta da Piero Sanpaolesi e oggi di nuovo leggibili nel loro contesto».
Così l’appuntamento londinese conferma il ruolo dell’Opera come interlocutore autorevole nella rete europea delle grandi fabbricerie: assieme ai tecnici pisani sono attesi esperti e rappresentanti da Notre-Dame di Parigi, dalle cattedrali di Praga, Toledo, Dresda oltre alle principali istituzioni londinesi come St Paul’s Cathedral, Westminster Abbey e a organismi rilevanti come Historic England e la Commission for the Fabric of the Cathedrals of England.