All'Ospedale del Cuore della Fondazione Monasterio, a Massa, è stata impiantata una valvola tricuspide, che ha il compito di "monitorare" il corretto flusso del sangue, con una semplice puntura nella gamba della paziente.
Un risultato straordinario, ottenuto grazie alla sinergia tra il personale della stessa Fondazione, che si trova anche a Pisa, e l'Azienda ospedaliero universitaria pisana, e che ha portato ai massimi livelli la mini invasività. Del resto, la paziente interessata, per il suo stato di salute, avrebbe corso troppi rischi se sottoposta a intervento chirurgico tradizionale.
Il team di Monasterio, guidato dal dottor Sergio Berti, direttore di Cardiologia diagnostica e Interventistica, in collaborazione con i colleghi della sezione dipartimentale Emodinamica dell'Aoup, diretta dal professor Marco De Carlo, ha eseguito l’impianto, il primo in Toscana da accesso femorale venoso e il primo al mondo con guida ecocardiografica intracardiaca.
"Si tratta di una procedura straordinaria - ha commentato il dottor Berti - la possibilità di posizionare una valvola tricuspidalica con una semplice puntura alla gamba garantisce, infatti, un’opzione di trattamento a tutti quei pazienti fragili che, per l’elevato rischio chirurgico, non potrebbero sottoporsi ad intervento tradizionale. Un traguardo che conferma capacità di innovazione, cooperazione e ricerca".
L’intervento è stato realizzato grazie a cardiologi clinici e interventisti, cardiografisti, cardiochirurghi e anestesisti, che hanno selezionato il paziente "ideale" per l’impianto e pianificato ogni dettaglio della procedura. "L’insufficienza tricuspidalica severa è una patologia con una mortalità elevata già a due anni dalla diagnosi, se non viene trattata - ha spiegato il dottor De Carlo - purtroppo la chirurgia tradizionale è riservata a pochi casi per l’elevato rischio operatorio. Le protesi impiantabili attraverso cateteri rappresentano una nuova opzione terapeutica a basso rischio operatorio. La stretta collaborazione che stiamo realizzando con Monasterio consentirà a tutti i pazienti afferenti alle nostre strutture di poter accedere al trattamento più idoneo per il loro caso specifico, a Pisa o a Massa".
"L’intervento dei giorni scorsi è per noi motivo di grande orgoglio - ha detto Marco Torre, direttore generale di Monasterio - conferma l’impegno di Monasterio nella ricerca di opzioni di cura e trattamento che rispondano all’esigenza di ciascun paziente. Un impegno che Monasterio persegue in un’ottica di squadra, sia nell’organizzazione delle professionalità interne, con la valorizzazione della multidisciplinarietà, sia nella costante collaborazione con le altre aziende del sistema sanitario regionale".
"L’eccezionale intervento realizzato all’Ospedale del Cuore dimostra come la sanità toscana sappia lavorare in sinergia, esaltando le migliori caratteristiche di ogni struttura e di ogni singolo professionista - ha concluso la dottoressa Silvia Briani, direttrice generale dell’Aoup - un risultato come questo, che ha una risonanza mondiale, non sarebbe però possibile se non fosse altissimo il livello professionale di tutti coloro che lavorano nei nostri ospedali".