Un’interrogazione parlamentare per chiedere al Governo spiegazioni sul presunto addestramento, in Italia e in particolare a Pisa, di miliziani legati al generale libico Khalifa Haftar. La richiesta arriva dalla senatrice del Partito Democratico Ylenia Zambito, prima firmataria di un’interrogazione a risposta scritta depositata oggi, dopo l’inchiesta pubblicata da Il Post.
Secondo quanto emerso, alcune unità dell’Esercito Nazionale Libico (LNA), tra cui la brigata al Saiqa, sarebbero state coinvolte in un programma di addestramento in strutture militari italiane. Si tratterebbe di formazioni non riconosciute dal diritto internazionale e già segnalate in passato per operazioni ostili al governo di Tripoli, l’unico legittimato a rappresentare la Libia secondo le Nazioni Unite.
"Quanto emerso rappresenta un fatto gravissimo, che merita chiarezza immediata da parte del Governo", ha detto Zambito. "Per questo ho presentato oggi un’interrogazione parlamentare al Ministro della Difesa".
La senatrice ha sottolineato che "le attività di addestramento militare non possono essere condotte in segreto, né tantomeno in contraddizione con le posizioni ufficiali dell’Italia. Il nostro Paese ha sempre sostenuto il governo libico di unità nazionale con sede a Tripoli".
Secondo Zambito, se fosse confermato il coinvolgimento della base militare di Pisa in un programma non autorizzato di supporto a forze paramilitari estranee al governo legittimo, si tratterebbe di "una grave violazione dei principi costituzionali, a partire dall’articolo 11, e di un serio problema di trasparenza democratica".
Nell’interrogazione si chiede al Ministro della Difesa di spiegare se il Parlamento sia mai stato informato dell’esistenza di queste attività, quale ne sia la durata, in che ambito si inseriscano e quali misure il Governo intenda adottare per garantire il rispetto del diritto internazionale.
"Non possiamo permettere – ha concluso Zambito – che strutture strategiche come la base militare di Pisa vengano coinvolte in operazioni opache, tanto più in un contesto delicato come quello libico. È necessario fare piena luce su questa vicenda, nell’interesse del Paese e della sua credibilità internazionale"