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Nerini: "5 centimetri d'acqua all'Itis"

Il duro attacco del consigliere: "La scuola italiana è allo sbando e in merito a questo, a Pisa, l'amministrazione provinciale ha le sue colpe"

Maurizio Nerini

"Dopo il maltempo di stanotte sono partito da casa già sapendo la situazione che avrei trovato nella mia scuola, l’Itis di via Contessa Matilde". 

A parlare è il consigliere comunale Maurizio Nerini, che commenta: "5 sono i centimetri di acqua che stazionano nel mio laboratorio e allagamenti sono presenti in ogni dove e questo non per la mancanza di attenzione da parte del personale della scuola, che ha ormai nella dotazione ordinaria gli stivali, ma per la scarsa attenzione che ancora c’è per la manutenzione anche riferita ad eventi che non sono più straordinari. La scuola italiana fa acqua e non sto parlando solo dei programmi e degli esiti, ma delle strutture, e qui a Pisa la nostra amministrazione provinciale ha delle colpe notevoli. Infatti il “pozzo senza fondo” del complesso Concetto Marchesi ha assorbito tutte le energie ei fondi che potevano fare la differenza per le altre scuole, ma non si è saputo nemmeno mantenere quello che c’era. L’Itis con i suoi 49mila metri quadrati di cui 10mila coperti, resta un piccolo parco, un polmone verde in una zona ad alta densità di traffico, una scuola del tutto particolare che e già negli anni 70 disponeva di una larga autonomia , di una struttura manutentiva e di un bilancio specifico anche con l’impiegodi un giardiniere e di un custode". 

"Questo -prosegue Nerini- la faceva essere molto vicina ad un campus, con l’apertura alla città in ogni ora della giornata, ma si è perso piano piano tutto, anche se riusciamo ancora con enorme sforzo a portare sotto la Torre un progetto come l'Erasmus+ che farà dialogare gli studenti dell'Itis con gli studenti di mezza Europa. L’idea che ancora non è passata è quella dell'Itis come l’immagine della scuola italiana, la vetrina di una nazione che sta “galleggiando”, ma che va per forza salvata con investimenti mirati e seri che contrastino i danni che ogni giorno rileviamo a strutture e attrezzature, oltre che alle nostre povere ossa umide"