Sciopero generale e presidio anche a Pisa, in Piazza Vittorio Emanuele, dove l’Unione Sindacale di Base ha dato appuntamento a lavoratori e cittadini per protestare contro l’aumento della spesa militare e per chiedere un deciso cambio di rotta sulle politiche economiche e internazionali del Governo.
“Il nostro no al riarmo è anche un no alla complicità con chi alimenta conflitti e massacri come quello in Palestina”, hanno spiegato i rappresentanti del sindacato. “La corsa alla difesa comune europea e l’incremento del budget per la NATO fino al 5% del PIL stanno portando l’Italia verso un punto di rottura, mentre i salari non tengono il passo dell’inflazione e le crisi industriali aumentano”.
Tra i bersagli della protesta anche l’azienda Leonardo S.p.A., accusata dal sindacato di trarre profitto dalla guerra grazie ai contratti militari con Israele e l’Alleanza Atlantica. Oltre a Pisa, presidi si sono svolti anche a Roma, Napoli, Torino, Firenze e Catania, mentre a Genova il corteo ha preso il via dal Porto, dove nei giorni scorsi si erano registrate proteste contro il traffico di armi.
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USB ha annunciato che lo sciopero sarà seguito da una manifestazione nazionale oggi a Roma, con partenza da Piazza Vittorio alle 14. “Un momento per unire tutte le voci del lavoro contro la guerra, per la pace e per un salario dignitoso”, affermano i promotori.
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