Taglio del nastro per l’iniziativa “Pisa 1475–2025: 550 anni di Bonifica e di impegno sul territorio” che prevede incontri e ben tre mostre per ripercorrere e celebrare l'oltre mezzo secolo che dal 1475 a oggi ha fatto la storia del Consorzio di Bonifica 4 Basso Valdarno.
"550 anni di Fiumi e Fossi: un traguardo importante, che era necessario festeggiare anche per avvicinarsi sempre più al territorio, un territorio che in tutti questi secoli ha visto protagonista questo ente su tutti i fronti, dal punto di vista dell’assetto idrogeologico e della creazione e realizzazione di opere importanti che rimarranno alla storia – ha detto in apertura Maurizio Ventavoli, presidente del Consorzio di Bonifica 4 Basso Valdarno -. Una serie di opere disseminate in tutta la pianura pisana anche oggi sono determinanti per la sicurezza".
Un momento per celebrare la storia anche ma anche per parlare del futuro. "Questo ente che esiste da oltre 500 anni, – ha detto Michele Conti, sindaco di Pisa - regima le acque della pianura di Pisa e da qualche anno anche di altre zone della Toscana. Intorno a Pisa ci sono ben nove idrovore che pompano le acque e rendono sicuri centri abitati, campi, aziende: tutto questo è stato possibile grazie all’Ufficio Fiumi e Fossi e a tutti coloro che si sono susseguiti alla sua guida e che hanno fatto sì che la città di Pisa fosse messa in sicurezza dalle acque".
Così per raccontare il territorio a Palazzo Franchetti, fino al 31 Ottobre, sono visibili due esposizioni: “Bonifica, idraulica, impianti e reti irrigue: da 150 anni insieme all’Italia”, a cura del Crea, che ripercorre la grande bonifica che ha trasformato il territorio italiano a partire dall’800 e “Le opere realizzate: dalla storia al futuro” a cura del Consorzio di Bonifica 4 Basso Valdarno. Nella Saletta dell’atrio di Palazzo Gambacorti del Comune di Pisa, dal fino al 10 Ottobre, invece “Pisa e le sue acque: secoli di convivenza”, a cura del Comune di Pisa: una preziosa mostra fotografica che permetterà di ripercorrere l’evoluzione urbanistica, idraulica e ambientale di Pisa nel corso dei secoli.
"La funzione dei Consorzi va di pari passo anche con lo sviluppo e l’evoluzione dei territori - ha aggiunto Paolo Masetti presidente di Anbi Toscana - e i documenti qui presenti ne sono la riprova. Dalla bonifica dei territori, attività per cui sono nati, oggi i consorzi si occupano della manutenzione dei corsi d’acqua, della gestione e progettazione delle opere di bonifica, lavorano per la sicurezza idraulica del territorio, agiscono in emergenza, sono il punto di riferimento per il mondo agricolo in tema d’irrigazione, si occupano di tutela ambientale. In relazione alle sfide che il cambiamento climatico ci mette di fronte, i Consorzi di Bonifica dovranno diventare ancor più centrali. Ringrazio il presidente Ventavoli per questa giornata, che ha registrato un’ampia partecipazione del mondo consortile, dai livelli nazionali ai singoli presidenti e direttori dei sei Consorzi toscani».
E secondo il direttore generale di Anbi Nazionale Massimo Gargano la sfida dei Consorzi di Bonifica si può declinare con quattro parole d’ordine: la prima è manutenzione del territorio, ordinaria e straordinaria, a cui è connesso il concetto di economia della manutenzione e di quanto questa può produrre bellezza, ricchezza, occupazione. "Noi facciamo manutenzione - ha sottolineato - su un reticolo di 231mila chilometri di canali naturali e artificiali. Il secondo tema è quello dell’infrastrutturazione. Il piano bacini presentato con Coldretti va proprio in questa direzione: 10mila piccoli e medi invasi multifunzionali, che danno acqua all’agricoltura e all’ambiente, che producono energia e forniscono acqua potabile. Una sfida che siamo pronti a cogliere: ne è riprova il fatto che il principale quotidiano economico italiano ha individuato i Consorzi come i soggetti più coerenti con gli obiettivi del Pnrr. E questo ci rende molto orgogliosi. Il terzo elemento è quello dell’innovazione, e infine la cultura della risorsa stessa: i Consorzi di Bonifica sono protagonisti, in una compagine di sistema, nell'aver portato in Italia, per il 2026, il Forum Euromediterraneo dell’acqua, un grande momento di confronto che vedrà riunirsi 26 Ministri dell'ambiente di tutta l'area mediterranea".
Per Letizia Cesani, presidente di Coldiretti Toscana, il prossimo obiettivo, visto la presenza di Coldiretti nelle governance dei Consorzi di Bonifica è quello di dare voce alle imprese agricole affinché i Consorzi di bonifica abbiano anche una funzione irrigua sempre più strategica per l’economia e per i nostri territori.
"Il nostro ente – ha concluso Isabella Bonamini dirigente tecnico dell’Autorità di Bacino distrettuale dell’Appennino Settentrionale -pianifica l’acqua, come risorsa e come rischio, andando ad affrontare, su piani diversi, tematiche affini a quelle dei Consorzi che rappresentano la mano operativa di tante azioni da noi pianificate. Ma ci sono tante altre tematiche di contatto, da quella relativa agli interventi per la raccolta delle plastiche nei fiumi, che ci ha visto stipulare accordi con tutti i Consorzi e Anbi Toscana, ma anche al tema dell’irrigazione a fini agricoli, un argomento su cui dovremo lavorare».
Venerdì 24 Ottobre alle 15,30, sempre a Palazzo Franchetti in via San Martino 60, si terrà inoltre un focus tematico sulla storia e il ruolo sociale ed economico del Consorzio nella città di Pisa. Docenti ed esperti parleranno della storia istituzionale dal XVI al XVIII secolo, della contabilità ambientale nel Granducato di Toscana e dalla “Servitù dei Pini” ossia il controllo vincolante che il Consorzio esercitava sul taglio dei pini in vigore fino al 1769. Nell’occasione sarà presentato il libro di Gilles Narcy “Il mondo dei navicelli. Territorio, navigazione e commercio nella Toscana granducale”, ed. ETS 2025.