Attualità

Accordo Ready, pressing sul Comune

Il segretario nazionale della Rete pubbliche amministrazioni anti discriminazioni annuncia la sua disponibilità per un incontro con la vicesindaco

"Lo scopo della Ready non è quello di indottrinare, ma mettere in comune concrete buone pratiche applicabili a livello territoriale e di costruire un contenitore per il confronto e la progettazione condivisa insieme alle persone, alle loro famiglie, agli enti pubblici e privati, alla società civile". Lo scrive in una nota, Marco Alessandro Giusta, assessore al Comune di Torino e responsabile della segreteria nazionale Rete delle pubbliche amministrazioni anti discriminazioni, accordo dal quale il Comune di Pisa ha deciso di recedere. Una decisione che ha immediatamente suscitato le reazioni della comunità Lgbti, culminate con un presidio di protesta davanti a palazzo Gambacorti.

Giusta annuncia di aver inviato una nota al sindaco e alla vicesindaco con delega alle pari opportunità: "Ho chiesto all’amministrazione comunale di Pisa  - scrive il segretario - di chiarire in misura inequivocabile alla segreteria nazionale della Ready se intenda recedere dalla rete nazionale". Giusta annuncia poi la sua disponibilità "Ad un incontro per approfondire il tema, convinto che la forza del dialogo debba sempre prevalere, nell’obiettivo fondamentale comune delle pubbliche amministrazioni di difendere i diritti umani di ogni persona".

"Proprio sulla scia dell'intreccio delle tante forme di discriminazione di cui anche una stessa persona può essere bersaglio, partendo da una metodologia di lavoro intersezionale  - commenta Giusta - la Ready può costituire uno strumento gratuito a disposizione delle pubbliche amministrazioni, considerato che ormai molti enti pubblici, tra i quali il Comune di Torino, stanno lavorando in questa direzione, costruendo progettualità allargate che possano far dialogare le differenti possibili discriminazioni. Sono personalmente amareggiato da quanto accaduto, perché profondamente convinto che agire per ridurre le possibilità di subire bullismo, cyberbullismo, atti di omofobia o transfobia costituisca uno dei compiti essenziali di ogni istituzione pubblica, qualsiasi sia la maggioranza politica al governo, nei confronti di ogni persona che essa rappresenta".

"Pur rispettando la deliberazione dell’attuale amministrazione comunale al governo di Pisa quale scelta politica legittima -conclude il segretario nazionale della Rete- credo sia utile, anche in riferimento alle dichiarazioni di commento pubblicate sul sito web dell’ente, non diffondere notizie o interpretazioni inesatte circa lo scopo e le finalità della Ready la cui Carta di Intenti, il documento costitutivo della rete, è nata a Torino nell’alveo storico della nostra Costituzione e delle leggi internazionali sui diritti umani".