Cronaca

Addio a Vairo Contini, ex direttore dell'Aoup

Professionista di rilievo per la sanità toscana, dal 2007 al 2009 è stato alla testa della direzione dell'Azienda pisana, lasciata poi per la malattia

Il dottor Vairo Contini

Aveva compiuto 70 anni da poche settimane, il dottor Vairo Contini. Già direttore generale dell'Aoup, Contini era ricoverato da qualche giorno in ospedale, a causa delle condizioni in cui versava a causa della Sla, che gli era stata diagnosticata pochi mesi prima dell'insediamento nel 2007 proprio alla direzione dell'Azienda. Che, oggi, lo ricorda con immenso cordoglio.

Nato a Collesalvetti, Contini si era laureato in Medicina a Pisa nel 1981 e poi la sua carriera si era svolta in varie aziende sanitarie toscane fino alla nomina di primario di Medicina del lavoro alla ex Usl 2 di Lucca, dove poi è diventato direttore sanitario dal 1998 al 2000, anno in cui ha assunto lo stesso incarico all’ex Usl 5 di Pisa

Nel 2002 è diventato direttore generale dell’ex Asl 3 di Pistoia, fino a quando, appunto, è stato nominato prima commissario straordinario e, successivamente, direttore generale dell’Aoup. Per l'aggravarsi della malattia, però, Contini è stato costretto a rassegnare le sue dimissioni due anni più tardi.

In quell'occasione, scrisse anche una lettera ai dipendenti dell'Aoup. "Questa esperienza ha rappresentato per me non solo il culmine delle mia carriera di medico e manager ma anche la più significativa dal punto di vista emotivo e culturale - spiegava nella lettera - per la prima volta mi sono trovato a lavorare in una città, che ormai è la mia, con colleghi che sono in larga misura amici e in qualche misura mi sono stati maestri. Un abbraccio a tutti, anche per come mi siete stati vicini nella malattia che mi ha colpito".

Durante la sua vita, oltre all'incarico da direttore generale che ha portato avanti con tutte le energie possibili, ha seguito anche le sue più grandi passioni: dalla lettura alla storia, dalla musica classica al calcio e alla politica

Nei due anni di mandato aveva introdotto una serie di innovazioni, fra cui la centralizzazione dei laboratori e l’implementazione del modello di ospedale per intensità di cure, improntate all’efficienza e alla crescita dell’Aoup, della cui alta specializzazione e del valore dei suoi professionisti è sempre stato un accanito sostenitore. Lascia la moglie Lucia e due figlie, Giulia e Silvia.