“Pisa deve scegliere se restare una città viva o svuotarsi. La residenza non è una variabile economica: è la condizione minima per avere una comunità”. Con queste parole Matteo Trapani, capogruppo del PD in Consiglio Comunale, ha denunciato l’aumento fuori controllo degli affitti brevi in città e l’inerzia dell’amministrazione.
Secondo i dati del Ministero del Turismo, in meno di due anni le inserzioni sono passate da 931 a oltre 1.280, con la conseguente perdita di più di 350 alloggi residenziali destinati prima a famiglie, studenti e lavoratori. “Molte città d’arte hanno già posto regole e attuato politiche attive per proteggere la residenza, Pisa no” ha detto Trapani, accusando la giunta Conti di non aver preso provvedimenti e di aver ignorato le proposte del suo gruppo.
Il capogruppo dem ha poi puntato il dito contro il governo Meloni, “che ha addirittura impugnato la legge regionale toscana che forniva ai Comuni strumenti concreti per tutelare la residenzialità e limitare l’eccesso di locazioni turistiche”. Un atto che, a suo avviso, rappresenta un “doppio colpo” alla possibilità di gestire il fenomeno.
Trapani ha ricordato che strumenti per intervenire ci sarebbero: dalla pianificazione turistica condivisa con operatori e categorie, a un regolamento comunale che avvii il censimento e il monitoraggio degli immobili turistici, introduca limiti alle nuove aperture nelle zone più colpite, preveda una tassazione più alta per chi gestisce più unità a scopo speculativo e incentivi il ritorno delle abitazioni alla locazione stabile.
Per il capogruppo PD la scelta è chiara e urgente, “O si agisce subito, o il centro continuerà a svuotarsi a vantaggio della speculazione”